Pubblicato in: 2016, Fantascienza, Misteri, MITI, Saggi e Istruzione, Storico

Sintesi di Storia Umana Negata

brega-genesi-enigmaIl libro ci conduce in un viaggio attraverso i millenni, alla ricerca di una teoria unificatrice dei numerosi enigmi dell’umanità. Traendo spunto dalle ipotesi pubblicate in passato da rinomati ufologi ed eminenti ricercatori quali Sitchin, Von Daniken e Kolosimo, l’Autore vuole identificare un filo conduttore comune in grado di fornire una risposta univoca ai vari interrogativi irrisolti della Storia.

Attraverso i segreti delle origini della razza umana e del gruppo sanguigno Zero RH-negativo, i miti di Atlantide e dei continenti perduti, i misteri delle Piramidi e delle costruzioni impossibili, la ricerca si conclude infine con una visione innovativa dei fatti della Storia recente ed attuale, spingendosi fino ad una interpretazione alternativa dell’Apocalisse di San Giovanni e delle diverse profezie riguardanti la fine dei tempi. dimostrandone la convergenza a una data ormai del tutto familiare: il 21 dicembre 2012.

Una cavalcata attraverso i millenni e le ere, che non mancherà di stupire il lettore e di lasciarlo con una visione alternativa dell’eterno quesito “chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando?” assolutamente da vertigini.

 

Sintesi di Storia Umana Negata

A dispetto delle granitiche certezze accademico-universitarie sugli sviluppi e gli avvenimenti più importanti che hanno segnato la Storia Umana come credono (fin dalle elementari) di farcela conoscere, in realtà abbiamo una serie infinita di lacune ed enigmi irrisolti che ci trasciniamo da tempo immemore e che solo da poche decadi studiosi alternativi e controcorrente, delineano uno scenario completamente diverso. Con una panoramica a 360 gradi l’Autore di questo interessante saggio ci mostra, nei suoi tratti essenziali, la lunga e travagliata storia della nostra civiltà di umani del tipo “Sapiens-sapiens”, iniziata ufficialmente nel 3000 a.C. con l’esplosione della civiltà Sumera (termine accadico-babilonese che indicava il “Popolo dalla Testa Nera” = SAG.GIGA, abitanti Shumer, la “Terra dei Signori Giusti” = KI-EN-GI), già ricca e completa di tutte le strutture sociali, politiche, economiche e religiose che rendono una civiltà completamente formata e matura.
In realtà ufficiosamente (ma spesso e volentieri occultamente), le origini della nostra umanità affondano in ben più profonde antichità del tempo.
La tesi portante, che vuole amalgamare in una teoria unitaria (denominata TOE = Theory Of Everything) le principali teorie contrapposte in un ideale punto d’incontro tra la teoria Darwiniana, con il suo progressivo e lento sviluppo della specie animale Homo, e la teoria Creazionista di biblica memoria, che vuole questo stesso creato ex-novo da un’Entità Superiore, adombrando uno scenario ai limiti della fantascienza, sposando pienamente le interpretazioni di grandi studiosi ritenuti eretici dall’Establishment Accademico Ufficiale, quali il sumerologo Zecharia Sitchin, il biblista Mauro Biglino e divulgatori quali Peter Kolosimo, Roberto Pinotti, Walter Raymond Drake, Erich von Daniken, Richard Thompson e molti altri, tutti propugnatori della contestatissima Teoria degli Antichi Astronauti.
Tralasciando le diverse interpretazioni sull’origine cosmogonica del nostro Sistema Solare e, di conseguenza, del nostro Pianeta Natale, in sintesi, l’odierna razza umana conosciuta come “Homo Sapiens-sapiens”, sarebbe il risultato di un processo di ibridazione, mescolando DNA semi-scimmiesco di antenati umani già esistenti, quali l’Homo Erectus (qui la concessione alla teoria evoluzionistica darwiniana), con quello d’origine esogena (qui la concessione alla teoria creazionista) di uno o più esponenti di una civiltà spaziale proveniente, secondo la tesi più in voga al momento, ossia quella sitchiniana, da un lontano pianeta orbitante oltre i più remoti confini del nostro Sistema Solare, l’ancora fantomatico (perchè non è stato ancora ufficialmente scoperto) Pianeta-X (il cui segno viene doppiamente inteso sia come un’incognita, sia come numero romano 10); inoltre, da quando Plutone è stato declassato a Pianeta Nano (come Sedna o Quaoar), il Pianeta Ignoto viene denominato Pianeta IX (simile come pronuncia al precedente, ma di numerazione romana uguale a 9), detto anche Planet Nine (Pianeta Nono).
Con un’orbita fortemente ellittica questo mondo, ritenuto di dimensioni gigantesche, quasi gioviane, proverrebbe da un sistema stellare molto vicino a noi, ritenuto figlio di una stella in condizioni attuali di Nana Bruna, teorizzata da diversi astrofisici come un’antichissima Nana Gialla compagna del nostro Sole, denominata Nemesis, la quale concorrerebbe a formare con la nostra Stella Madre un Sistema Binario, condizione fra le più comuni nel Cosmo.
Mezzo milione d’anni fa circa, in alcuni territori dell’Africa Meridionale, un team di scienziati ET mette a punto, dopo vari tentativi infruttuosi, il primo esemplare di ibrido umano-terrestre/umano-alieno per usarlo come personale di servizio, inizialmente come operaio nelle miniere d’oro, uranio ed altri minerali, successivamente con gradualità, con incarichi di sempre maggiore responsabilità.
Dall’epiteto più importante che ci è stato tramandato, il sumero EN.KI (“Signore della Terra”), abbiamo l’identità dello scienziato ET che, a capo della sua equipe di collaboratori e sottoposti, ha geneticamente creato l’Homo-Sapiens-sapiens, con l’inserimento di un determinato tratto di codice genetico nel DNA dell’Homo Erectus (già esistente sul nostro Pianeta), diventando praticamente il vero Padre dell’attuale specie dominante il Pianeta Terra: l’uomo moderno.
Il proposito originario di utilizzarlo come “LU.LU”, schiavo-servitore di una specie superiore, ritenuta da questi composta da “dèi”, servì in queste condizioni di totale sottomissione soprattutto ad una fazione di ET, i cosiddetti ENLILITI, ovvero quel gruppo di ET (tramandato con l’epiteto sumero di ANUNNAKI), più rigidi e conservatori che facevano riferimento al loro comandate in capo conosciuto con l’epiteto di EN.LIL (Signore dell’Aria). Contrapposti ad essi v’erano gli ENKILITI, ossia quel gruppo di ET più tollerante e bendisposto ad uno sviluppo armonico ed equilibrato fra scienza e spiritualità dei nuovi umani, facente riferimento a EN.KI capo degli scienziati/esploratori scesi per primi sul nostro Pianeta.
Nel corso dei millenni e delle ère si sono avvicendate diverse civiltà, caratterizzate da uno sviluppo culturale, scientifico e spirituale sempre più accentuato, dando prova agli Enkiliti che la nuova specie di Sapiens era promettente e suscettibile di ulteriori miglioramenti.
Purtroppo una parte di questa umanità venne (e viene tuttora) negativamente influenzata (e funestata da una serie di conflitti tendenti ad un graduale piano di riconquista planetaria) da un’altra specie senziente tanto più terrestre quanto ben più antica, poiché diretta discendente degli antichissimi dinosauri che dominarono l’intero globo per centinaia di milioni di anni prima dell’avvento dei primi ominidi scimmieschi. Mi riferisco all’Homo Saurus, specie meglio conosciuta come Rettiliana. Con una mentalità e uno stile di vita fortemente gerarchizzato e paramilitare, hanno dato (e danno tuttora) un notevole filo da torcere ai piani di Rinascita Enkilita, inspecialmodo dopo la catastrofe planetaria tramandata col mito del Diluvio Universale, avvenuto circa 12 millenni orsono. Un evento planetario a carattere ciclico che rischiò seriamente di cancellare la vita umana dal Pianeta, un’occasione vista molto favorevolmente dagli Enliliti che vedevano nella proliferazione incontrollata dei Nuovi Umani un pericolo per la sopravvivenza del Pianeta stesso.
Allo stato attuale l’Autore vede “giocare” sullo scacchiere mondiale tre ‘Players’ principali che si contendono il futuro del Pianeta, considerato ancora fonte di preziose risorse, con o senza gli Umani per gli Enliliti e i Rettiliani Radicali (questi ultimi in contrapposizione con quelli Moderati più vicini alle politiche del Signore della Terra), con le loro “creature” per gli Enkiliti in un armonioso ed equilibrato sviluppo tecnologico & spirituale che possa portare tutti nel consesso delle altre Civiltà Galattiche che ci osservano da parecchio tempo.
In definitiva, la tesi di fondo di questo saggio è che l’uomo non è mai stato solo ed è nascostamente (ma a volte anche in modo palese) accompagnato nella sua evoluzione planetaria verso il cosiddetto “Giorno del Giudizio” di biblica memoria, nel quale i nostri materiali creatori torneranno dalle profondità del cosmo per giudicarci più o meno meritevoli dell’eredità di questo Santo Pianeta, che ne sta subendo di tutti i colori (inquinamento, scie chimiche, conflitti ed altre nefandezze).
Per poter apprezzare le tematiche prospettate dall’Autore è necessario, a mio modesto avviso, caricarsi di una buona dose di umiltà, distaccarsi dai dogmi predefiniti inculcatici fin dall’asilo, e riconoscere socraticamente la nostra sostanziale ignoranza sulla storia dell’umanità che, nonostante le “certezze” acquisite, continua ad apparire ancora costellata di enigmi e misteri che si perdono nella Notte dei Tempi.

Pubblicato in: 2016, Giallo, Kindle - letture digitali., Narrativa, Psico-Thriller, Sociale, Thriller

E se tutti fossero ‘il maggiordomo’??

816OrDkrFqLLa vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata.
Nelle mani sapienti di Paula Hawkins, il lettore viene travolto da una serie di bugie, verità, colpi di scena e ribaltamenti della trama che rendono questo romanzo un thriller da leggere compulsivamente, con un finale ineguagliabile.
Decisamente il debutto dell’anno nel mondo anglosassone, ai vertici di tutte le classifiche.

Sono diversi mesi ormai che storgo il naso di fronte a casi editoriali, libri acclamati et similia. La ragazza del treno è uno di questi ma sono entusiasta di dire che vale tutto il clamore, tutto il parlare.

Rachel è alcolizzata, ma non è spoiler giacché è nella sinossi, si tratta di una donna devastata, che non ha più né speranze, né risorse, che non riesce nel modo più assoluto a ‘dimenticare’ Tom.
Tom è l’ex marito di Rachel, durante la lettura, emergono i motivi che hanno portato alla distruzione il loro matrimonio, i quali hanno incentivato l’alcolismo di Rachel.
Anna è la nuova moglie di Tom, insieme realizzano una bella famigliola, ma purtroppo non riescono ad essere pienamente felici perchè Rachel li stalkerizza entrambi. Tom cerca in tutti i modi di rifarsi una vita cercando di non ferire Rachel.
Poi ci sono altri personaggi interessantissimi.

Parliamo di Rachel, mi è stata sulle scatole per molte pagine, ma cercate di guardarla con occhi comprensivi: beve sino a annullarsi la memoria e quando beve fa parecchi danni.
Ogni giorno Rachel prende il treno e non vede l’ora di passare davanti alla villetta di Jess e Jason, una coppia qualunque che vive proprio nella città dove ora vivono il suo ex la nuova moglie.
Rachel è una donna perduta ormai, l’alcol è il suo unico confidente. Jess e Jason ovviamente sono nomi fittizi, che lei ha attribuito loro; ogni giorno li scruta, li osserva: per lei sono la coppia perfetta, si amano e si ameranno per sempre, perchè sono fatti l’uno per l’altra.
Purtroppo un giorno, in quella veranda vede qualcosa che non rientra nel quotidiano, da quel giorno le cose precipitano in oscuri meandri sporchi di alcol e sangue. Ma Rachel non ricorda, più beve e meno riesce a ricostruire.
Che cosa è successo quel sabato fatidico? E’ stata lei? Oppure no?

In un romanzo di carattere avvincente, con diversi punti di vista, una storia che sembra zeppa di ‘maggiordomi’ (frase metaforica per definire l’assassino), viene difficile ad un certo punto non lasciarsi coinvolgere dalla trama e, se non avete appuntamenti di lavoro, rischiate di fare sera senza accorgervene.
Un libro che non perde occasione di lanciare messaggi denuncia sulla società odierna, sulla donna che deve per forza procreare, sull’alcolismo, sull’amore e sulla fiducia, frasi geniali che lasciano di stucco ed una scrittura fluida e chiara, fanno si che questo romanzo sia un Best Seller. Un thriller psicologico accattivante e morboso.
Un libro da leggere assolutamente!

Pubblicato in: 2016, Animali, Narrativa

‘Possedere’ un coniglio….

41kckqDwbuLUn racconto ispirato a una storia vera.
Un Bianconiglio in grado di insegnare come prendersi cura di lui.

Un testo che affronta la vita e le problematiche che scaturiscano dall’avere la meravigliosa creatura chiamata coniglio.
Un narrazione che non perde occasione di istruire sulla tipologia e sui bisogni di questi silenti animali, anche se la dico tutta, le primissime due cose da fare sono trovare un veterinario esperto in esotici e abbonarsi al gruppo su Facebook “Coniglio codino a pon pon” (attenzione, state alla larga da “Aiutiamo e conosciamo i conigli”: è infetto da hacker)
—————–
edit del 3/08: gruppo ricreato, lo troverete a questo link
—————–

Tornando al racconto, l’ho trovato abbastanza scorrevole, la lunga avventura serena del coniglio (con i suoi alti e bassi) è intervallata da continui riferimenti tecnici, a mio avviso, importanti per spronare chiunque di voi che desideri una creatura come il coniglio, ricordatevi che, come tutti gli animali, se mai sceglierete di prenderlo, non va assolutamente relegato in una gabbia, lui è un animale gregario e se non optate per la coppia assicuratevi di conoscere le cose basilari per capire se potete o meno convivere con una bestiola del genere.

Noi ne possediamo uno ed è la nostra gioia, con il nostro coniglio siamo andati ben oltre l’allegro rapporto narrato in questo libro: il coniglio è in grado di arrivare dove nessun animale è mai arrivato, almeno, per me è stato così.
Una lettura lampo (racconto breve), un libro gradevole, nonostante la disavventura finale, tanta amarezza se la cosa è accaduta davvero.

Pubblicato in: 2016, Classici, Kindle - letture digitali., Narrativa, Sociale

La lepre è una metafora di vita

20150324131055_coverGiornalista quarantenne a Helsinki, Vatanen ha raggiunto quel momento dell’esistenza in cui di colpo ci si chiede quel “ma perché” che si è cercato sempre di reprimere, nascondendo a se stessi e agli altri che quel grigiore a cui si è arrivati a furia di rinunciare ai sogni, di accettare compromessi, di rassegnarsi al logoramento delle amicizie, del lavoro, degli amori, quel qualcosa in cui siamo rimasti impigliati e in cui non ci riconosciamo, è in realtà la nostra vita. Una sera, tornando in macchina da un servizio fuori città con un amico fotografo, investe una lepre, che fugge ferita nella campagna. Vatanen scende dall’automobile, la trova, la cura e, sordo ai richiami dell’amico, sparisce con lei nei boschi intorno. Da quel momento inizia il racconto delle svariate, stravaganti, spesso esilaranti peripezie di Vatanen, trasformato in un vagabondo che parte all’avventura, on the road, un wanderer senza fretta e senza meta attraverso la società e la natura, in mezzo alle selvagge foreste del Nord e alle imprevedibili reti della burocrazia, sempre accompagnato dalla sua lepre come irrinunciabile talismano. E la sua divertente e paradossale fuga dal passato diventa un viaggio iniziatico verso la libertà, la scoperta che la vita può essere reinventata ogni momento e che, se la felicità è per natura anarchica e sovversiva, si può anche provare ad avere il coraggio di inseguirla. Un libro-culto nei paesi nordici che ha creato un genere nuovo: il romanzo umoristico-ecologico.

Sempre alla ricerca di storie autentiche, che raccontino la simbiosi tra uomo e Natura, mi sono buttata a capofitto in questo libro, il cui inizio, nonostante l’incidente alla lepre (ed è un’info presente nella sinossi),  mi ha fatto venire i brividi di aspettativa.
Tuttavia no, non è stata la lettura adatta a me. Posso dividere in due questo libro:
– l’inizio, poetica decisione del protagonista di non tornare nella macchina col collega;
– la fine, quando dopo tutta la narrazione accade che, finalmente il protagonista sparisce nella natura e si capisce chiaramente che non avrebbe avuto più contatti con la società (e avrei voluto cominciare a leggere il libro da li).

Tutto sommato dai, è stata una lettura abbastanza coinvolgente, escluse tre situazioni, due delle quali mi hanno fatto fisicamente stare male; paradossalmente, le vicende di questo Autore finlandese non si discostano poi un granché dalla classica comicità scadente del classico film di Natale made in Italy, quel tipo di comicità che evito come la peste, difatti a Natale, mi discosto dalla massa che corre a vedere quella tipologia di film.

D’altro canto sono stata consapevole che è un tipo di letteratura sottile di alto livello, quelle letture che vanno al di là della mia capacità di comprensione culturale che appartiene alla classe alta di lettori, purtroppo sono un essere semplice che va cercando il torpore della magia nella Natura.

“L’anno della lepre” è un libro di alta letteratura quindi, anche se io non l’ho apprezzato. Va dalla denuncia nei confronti della superficialità umana, passando da messaggi politici, sino ad arrivare alla vastità della Natura incontaminata, unico punto, insieme alla lepre, che ho amato e sognato.

Alla fine però, non ho bisogno di questi libri denuncia, so già quanta amarezza ci sia nei dintorni dell’uomo, tutto ciò che mi interessava di questo libro era il rapporto tra protagonista e lepre, che sostanzialmente, tra alti e bassi, c’è stato sino alla fine, la lepre non è morta, come ho avuto paura accadesse, è sopravvissuta. E non poteva essere altrimenti, visto ciò che rappresentava: la libertà di essere, di vivere e di decidere.
Non esprimo consigli in merito alla lettura o alla non lettura, scegliete voi in base al vostro umore.

Pubblicato in: 2016, Fantasy, Kindle - letture digitali., Saga

Lo squilibrio degli Universi (Imbalance- libro 1)

LK90cT6Viviamo in un mondo meraviglioso, la terra è un pianeta ricco di biodiversità e pieno di straordinari fenomeni naturali. Tanta bellezza non è però frutto di un miracolo o della scienza, come siamo abituati a pensare. La verità è che il nostro mondo è stato creato, ed è oggi protetto, da due razze di esseri sovrannaturali: i Seraphim e i Nephilim. Il loro compito è quello di mantenere inalterati gli equilibri degli ecosistemi attraverso il controllo sui quattro elementi della natura: i Seraphim appartengono al sole e ne traggono il potere della terra e del fuoco, mentre i Nephilim appartengono alla luna e i loro poteri sono quelli dell’acqua e dell’aria.
Ma che cosa accadrebbe se il controllo dei quattro elementi fosse nelle mani di un solo individuo?

L’estate è alle porte e, dopo mesi di studio lontana da casa, Aylin torna a San Francisco per passare le vacanze con la famiglia, gli amici e Samuel, qualcosa di più di un semplice compagno di studi. Quello che Aylin non sa è che la sua vita sta per cambiare svelando un enorme segreto legato alla sua nascita.

Questo primo libro l’ho conosciuto ai tempi del CoverGame, uno dei pochi che ho voluto acquistare per leggere.
Vi lascio questi link per poter leggere le valutazioni fatte ai tempi: cover – estratto

Imbalance di Luisa Scrofani e Valeria Diurno

E riprendendo proprio quest’ultimo, mi rendo conto che non vi è molto altro da aggiungere, già dalle pagine disponibili dell’estratto avevo già capito tutto di questo romanzo convolgente… Mi prendo qualche riga per copiarvi qui il mio giudizio fatto ai tempi del cover game

-L’ambientazione è davvero molto coinvolgente, le descrizioni idem. Piccolo appunto sulla descrizione della dimora di Aylin: la voglio anche io!! ^____^
Quello che apprezzo di questo capitolo è la sua travolgente normalità, così tanta normalità da dimenticare il genere di cui stiamo parlando e devo ammettere che lascia un sapore particolare, tutta questa tranquillità. Istintivamente mi viene da pensare che questo modus operandi di scrivere sia la chiave di volta che permetterà di apprezzare il misticismo dell’urban fantasy che avverrà in seguito.
Tutto questo nel primo capitolo. Nel secondo travolgiamo completamente tutto.
In netto contrasto con l’inizio dell’opera, ci ritroviamo ora, gli individui appartenenti alle specie descritte, elegantemente vestiti in giacca e cravatta e perfettamente mischiati con la razza umana.
In questo secondo capitolo veniamo catapultati di botto nell’urban fantasy e non solo, dall’ammasso di informazioni e rivelazioni che riceviamo in brevissimo tempo, mi viene in mente una categoria a cui attribuire questa storia: telenovelas. E delle più accattivanti direi! Tanto che finisce nella mia lista acquisti 😉 –

Quello che avevo compreso, già dalle prime pagine, era il fatto che fosse molto simile alla struttura di una telenovelas, intrighi compresi, che lasciano tantissime domande e che fortunatamente, hanno trovato risposta già nel primo volume (alcune di loro).
Sto cercando di motivare il mio apprezzamento riguardo a questa prima parte della saga, ma non è facile, i personaggi sono forti e ben distinti, le ambientazioni (e mi ripeto) sono eccezionali, i dialoghi mi sono molto piaciuti, vi sono interazioni psicologiche per nulla scontate, per esempio la storia tra Aylyn e Samuel: indescrivibile. Fortunatamente l’abilità delle due scrittrici ha prodotto anche altre interazioni dagli sviluppi interessantissimi (e non mi riferisco solo alle coppie).
Vi sono scenari davvero rilassanti, così come, purtroppo, situazioni odiose, perchè sì, abbiamo anche il personaggio cattivo, e il personaggio idiota, ma il mondo è vario no?
Il finale è troppo troncato per i miei gusti, l’avrei addolcito un pochino, mi lascia troppa frenesia di sapere cosa succede dopo il ‘patatrak’, ora dovrò tormentare le autrici per sapere quando uscirà il prossimo.

Lo consiglio? NO, lo obbligo agli amanti dell’Urban Fantasy!

Pubblicato in: 2016, Kindle - letture digitali., Narrativa

Racconto nel racconto

cover (1)Cosa succederebbe se potessi vivere davvero il tuo libro preferito?
Questo è quello che succede a Claudia quando il fidanzato Mattia decide di farle una proposta di matrimonio regalandole un racconto scritto con le proprie mani. Claudia legge le avventure di Silvia e Corrado, una ragazza in cerca di lavoro e il cantante di una rock band i cui destini si incroceranno fino a far scoppiare l’amore e, senza volerlo, si ritrova catapultata all’interno del racconto.
Riuscirà a viverlo da spettatrice oppure si farà vincere dalla tentazione di diventarne la protagonista?

Un racconto di eccezionale morale nel modo più assoluto.
Il discorso è che (a mio avviso), una buona parte iniziale del libro è un poco acerba a livello di descrizione narrativa, a volte mi sembrava una specie di lista e non lo dico per cattiveria, sempre a parer mio, azioni e ambientazione non si fondevano bene tra loro. Peccato perchè poi ad un certo punto è diventato davvero avvincente e ricco di emozioni. Ero estasiata quando ho capito dove l’Autrice sarebbe andata a parare, inoltre è ben curato e leggendo dalla metà a finire è percepibile l’attenzione verso i particolari.
Ma a farla da padrona è la magnifica morale che tocca davvero tutti: è bene guardarsi dentro ogni tanto, perché l’arroganza e la gelosia non danno frutti, solo perdite.
Brava, brava Monica Gabellini, continua a scrivere!

Pubblicato in: 2016, Classici, Fantasy

Un classico nella categoria Fantasy

coverAreike, principessa di un regno lontano, viene istruita alle arti magiche per poter difendere il suo regno da attacchi nemici. Sempre al suo fianco Mavir, un angelo immortale pronto a dare la sua vita per lei. E’ proprio quando i due scoprono il grande amore che li lega che le loro vite subiscono una scossa terribile. Una storia avvincente, ricca di fascino e mistero.

Al di la della cover, che personalmente non trovo molto gradevole (secondo me non rispecchia la bellezza del personaggio femminile, ma è sempre parere mio), ho trovato questo Fantasy una buona opera, sin dalle prime righe ho notato belle descrizioni e dialoghi piacevoli.
La narrazione si svolge dal POV di Mavir, l’angelo custode che protegge la piccola principessa Areike, principessa che ben presto diventa grande e bellissima; mentre leggevo ho avuto la percezione che, con una dovuta ricerca in più, poteva diventare una storia molto più completa (duologia o trilogia), per esempio ampliando alcune parti come l’addestramento magico di Areike, ma rimaniamo sempre in gusti personali è inteso, in realtà ‘Le ali dell’angelo’ è una buonissima storia classica che sta in piedi da sola e non lascia delusi.
Piccolo errore di esposizione è soltanto il non aver specificato il POV di alcuni capitoli, dal momento che, sin dall’inizio del libro, il POV è fisso, trovarsi al capitolo ‘bis’, senza un titolo chiaro rovina un po’ la fluidità della lettura.
Per chi ama le storie scritte bene, la magia e l’amore puro, questa è una buona lettura.

 

Pubblicato in: 2016, Fantasy, Kindle - letture digitali., Saga

L’eredità degli Eredi

Il Varco dell'Apocalisse - CopertinaNon è stato facile per Duncan, Aisha, Dean e Aurora accettare di essere gli Eredi dei Reggenti di Atlas e contenere il potere elementale che ne deriva. Con l’aiuto degli abitanti di OgniDove sono riusciti a salvare il quinto elemento ma gli Altri Eredi non sono stati sconfitti e rappresentano ancora una minaccia. Una visione di Aisha mostrerà l’avvento di un imminente catastrofe e ad OgniDove riprenderà l’addestramento. Antichi rancori, fomentati da vicende perse nel remoto passato, si insinueranno subdoli e prepotenti nel presente degli Eredi costringendo tre di loro ad abbandonare il proprio cammino per tornare alla vecchia vita oltre la Nebbia che protegge OgniDove. Verranno così sconvolti piani e alleanze e gli Altri Eredi ne approfitteranno per portare a termine il loro ambizioso piano: scatenare l’Apocalisse. Comincerà così, tra enigmi e visioni, la ricerca del varco che porterà sul pianeta le Quattro Forze Esiliate. Proprio quando la storia sembra destinata a ripetersi con inquietante precisione, gli Eredi si batteranno tra loro per impedire la fine del mondo.

Già ampiamente apprezzato il primo libro, in questo link i miei pensieri CLICK.
Alla fine mi sono ritagliata una fetta per continuare e non sono rimasta delusa!

I personaggi continuano a progredire, a pari passo con la visione sempre più chiara della loro eredità, che è poi una delle chiavi del romanzo; Le descrizioni continuano ad affascinare e ci ritroveremo presto di fronte ad una civiltà vista con gli occhi puri di una residente della florida e rigogliosa Isola di OgniDove: possiamo percepire a pelle il disgusto di ciò che l’uomo ha costruito nei secoli, sentire a pelle la comunione con la Natura recisa senza pietà.
A dir la verità questo romanzo ha molto da dire, sia a livello Fantasy, che a livello morale. Continuiamo a vivere scene spettacolari, ma anche il disagio e il malcontento non mancheranno (non sulla lettura, ma sull’andamento della trama), fortunatamente anch’essi a pari passo con i successi (sarebbe bruttissimo altrimenti), tuttavia non cantate vittoria, perchè nel finale ne vedremo delle belle.

Ho apprezzato molte metafore della Santiago, anche nel primo libro, infatti trovo molto interessante la sua narrazione sull’aspetto duplice della negligenza umana: una fazione di Eredi vuole aprire il varco per far sì che il pianeta venga ripulito e poter ricominciare. L’altra fazione di Eredi invece persiste a voler a tutti i costi dare una seconda chance all’umanità corrotta (io ovviamente ero dalla parte dei cattivi e pro-apocalisse), tuttavia gli Eredi ‘buoni’ convengono con quelli ‘cattivi’ e si pongono questa domanda: Le persone non meritano più questo pianeta? Domanda e affermazione insieme. Ed ecco che bene e male non esistono più, fondendosi tra loro.

Bella chicca lo scontro finale, che vede gli Eredi ‘moderni’ scontrarsi con la consapevolezza degli Eredi ‘antichi’ e durante lo scontro ognuno di loro viene a patti con la verità del passato, disegnando un bellissimo epilogo dalle diverse sfaccettature.
Ma la storia non è finita, avremo un terzo e un quarto libro.
Molto consigliato!

Pubblicato in: 2016, Fantasy, Kindle - letture digitali., Saga

Pochi difetti, tanti pregi ;)

il-regno-dellariaCeline è convinta di essere una ragazza insignificante e invisibile, ma il destino ha in serbo altri piani per lei: non solo scopre un mondo di cui non conosceva l’esistenza, ma ne è persino a capo. Purtroppo questo dono inaspettato le preclude l’amore dell’unico ragazzo che le abbia mai fatto battere il cuore in diciotto anni. La profezia, infatti, lega il suo destino a quello dell’altro Prescelto, e il suo amato Aidan è irremovibile: non infrangerà le loro leggi perché non vuole esporla ad alcun pericolo.
Celine non può crogiolarsi nel dolore, non ha più tempo. I nemici stanno colpendo duramente i Quattro Regni, Fàs ha deciso di attaccare e il popolo si sente talmente abbandonato da aver perso ogni speranza. Le protezioni attorno al Regno dell’Aria stanno cedendo e, mentre il male si avvicina, Celine deve ritrovare la Lama d’Aria, dispersa da quasi vent’anni. La sopravvivenza del Regno dipende dalla riuscita della sua missione. L’unica possibilità di salvezza è nelle sue mani.
Alla scoperta di un mondo nuovo, immerso tra i ghiacci della Finlandia, Celine si appresta a sciogliere le fila di un antico mistero.

In questa recensione si discuteranno avvenimenti svolti nel libro primo e nello spin-off Aidan. Se non hai letto questi libri ti chiediamo, per la salvaguardia delle tue letture, di evitare questo post, grazie.

E’ rara, per me, la lettura di un libro a poche ore/giorni dall’uscita/acquisto, soprattutto se fa parte di una saga che mi interessa: e questo è il caso. Stiamo parlando dell’esalogia (si spera che aumenti, però) intitolata ‘Le Cronistorie degli Elementi‘, firmata da Laura Rocca (pseudonimo su FB: Lexla Laura).

Guarda su Amazon
Recensioni qui al blog Il mondo che non vedi – Aidan

Tutt’oggi mi domando (con amarezza) come mai quest’Autrice di talento non sia ancora stata adocchiata da una CE (Casa Editrice) con le contropalle, forse la verità è che non esistono più?

Come in tutte le saghe parlare dei volumi a seguire non è tanto semplice, ma al libro secondo siamo ancora in fase libera; a dir la verità il titolo della recensione non rispecchia la realtà dei miei pensieri: i pochi difetti sarebbero i refusi trovati che, sfortunatamente, sono capitati solo a me, in quanto il mio Kindle fa le bizze con la sovrascrizione dei file, ma pazienza!

La trama è poco scontata ed è difficile intuire chi sarà il perno della rovina (il traditore insomma) nella molto ben descritta situazione politica, a cavallo tra Gallaibh (la capitale dei Custodi) e il primo luogo da riportare allo stato florido di un tempo: Il Regno dell’Aria.
Celine era nessuno per poi essere scovata da un guerriero dei Custodi di nome Aidan. Celine era una di loro e la ricerca di come una custode possa essersi trovata e cresciuta nel mondo degli umani è stata quasi una priorità. L’amore tra i due è esploso al primo sguardo, ma Celine aveva poteri un pò più grandi di un semplice Laoch, proprio da lì sono purtroppo cominciate le difficoltà, perchè Celine si scopre Regina del popolo dei Custodi: è una figlia della Luce!

In questo nuovo libro vi sono nuovi personaggi e non tutti possono risultarci simpatici, come in tutte le letture (io ho mal sopportato le gemelle). Non sono un’esperta nel settore, nè una critica letteraria, ma non mi pare ci siano discrepanze tecniche in questo libro: Laura Rocca è un’Autrice sin troppo precisa in questo senso e, come più volte ha dichiarato lei stessa, prima di lanciare i libri, si è premunita di fare schede e riassunti ben precisi, che nulla lasciano al caso. Ha persino provveduto a suddividere ‘la polpa’ della saga in modo da non deludere noi lettori.
E cari lettori, se avete già letto il libro primo e anche lo spin, sappiate che in questo capitolo Laura non sarà avara di romance e non mi riferisco solo a Celine ed Aidan: l’amore non guarda in faccia nessuno e colpisce le persone a volte in maniera comica!

Le descrizioni del luogo, le descrizioni delle cose, degli oggetti, dei vestiti, della cultura e della psicologia dei personaggi sono chiaramente frutto di ore ed ore di ricerche, le battaglie sono descritte a 360 gradi, sono appassionanti e avvincenti, anche in azioni quotidiane e nelle interazioni tra individui non manca l’originalità: Laura Rocca non butta azioni solo perchè la trama deve andare avanti, Laura Rocca racconta, trasformando ‘Le Cronistorie degli Elementi’ in un’opera godibilissima! Laura Rocca mette la maiuscola in grassetto sulla categoria ‘Made in Italy’.

Celine (la mia preferita da sempre) non ha fatto altro che evolvere, sia a livello comportamentale (relazioni sociali, politica, ecc) che su altri livelli, che vi invito a scoprire leggendo il libro.
La trama non è MAI noiosa, ci sono dei ‘fermo immagine’ fenomenali (passatemi il termine per favore), l’impatto finzione/realtà viene abbattuto e la feroce energia che inevitabilmente scorre tra Aidan e Celine raggiunge dei livelli talmente difficili da far male anche a noi che leggiamo!
Non credo di fare spoiler lanciando la teoria che lui sia un membro dei figli della luce. Sono solo una lettrice mediocre, i lettori veri sanno che le domande sono ben altre, capisco che sto parlando in seguito alla febbre del libro secondo, ma andiamo dai! Nel primo libro era già palese!
1) Come si giustificherà l’Autrice quando accadrà?
2) Accadrà per via sessuale senza ombra di dubbio oppure il compagno designato spunterà sul serio lasciandoci spiazzati?
Sono domande pesanti, che dovranno purtroppo attendere almeno la terza uscita della saga.

Ma parlare del libro secondo di Laura Rocca non è soltanto romance e politica. Lei è riuscita a portare il livello del ‘Male’ come entità, sullo stesso piano d’importanza del Bene! In alcuni tratti era talmente ‘giusto’ e ‘ovvio’ ciò che il Male stava perpetrando da sconvolgere il mio senso e farmi vacillare diverse volte… un pò come le sensazioni della mitica Storia Infinita… in certi momenti era come se mi trovassi in quel mondo, come se dovessi cedere al male. Perché non è dato a tutti essere delle ‘brave persone’!
Durante la lettura non potrete rimanere affascinati e rivalutare pensieri e opinioni su un determinato personaggio: favoloso, davvero favoloso! Mi aspetto molto tra loro, sono certa che faranno fuochi d’artificio…

In conclusione?
DA NON PERDERE
Laura Rocca entra tranquillamente nella rosa degli Autori DOC!

Pubblicato in: 2016, Erotico, Kindle - letture digitali., Narrativa, Psico-Thriller

Una torbida follia

TBTTCOVER-718055Marta Bini, ossessionata dai ricordi della morte del padre, decide di trasferirsi a Genova per scoprire la verità e ritrovare una persona che fra i suoi ricordi la turba più di tutti: Alberto Bottero, un affermato docente universitario. Marta diventa una sua studentessa e, inaspettatamente, i due si innamorano. È l’inizio di una morbosa storia fra allieva e insegnante, una relazione di sesso malato e di ossessioni in cui Marta appare fragile e con una scarsa autostima, apparentemente soggiogata da un uomo forte, carismatico, con una sicurezza di sé quasi sfrontata. O forse no. Perché la verità ha sempre due facce. Ci sono aspetti inquietanti che emergono col progredire della vicenda e col mutare della prospettiva.
La stessa storia, infatti, raccontata dal punto di vista del professor Bottero, ha un risvolto molto diverso.
Chi sta dicendo la verità?

Chi ci segue dovrebbe ricordare che ‘Tutto brucia tranne te’ è stato oggetto delle amorevoli cure della prima edizione del CoverGame (commento su cover; commento su estratto; immagine dedicata). Già allora aveva stuzzicato la mia curiosità, ora finalmente l’ho letto tutto!
Una lettura coi fiocchi: dinamica, accattivante, curiosa. Ha un po’ il ‘sapore’ del cardiopalma stile Brown e soprattutto lascia a bocca aperta.

Ci ho messo un po’ a scegliere il titolo di questa recensione, avrei voluto che il protagonista fosse il fuoco purificatore narrato nel libro, ma poi ho optato per la follia. E anche per il torbido. Perché è questo il succo della storia.

La prima parte è dal POV di Marta. Da subito percepiamo quest’uomo ‘pericoloso’ che è il professore, ma da cui lei sembra non riuscire a staccarsi. Durante la narrazione si dipanano una serie di informazioni, le quali ci fanno proprio comprendere che Marta è in una situazione troppo a rischio e che deve farsi aiutare. Fortunatamente non è sola e può contare su diversi amici.
Nella seconda parte possiamo assistere al POV del professore e sebbene ad un primo impatto potrebbe sembrare poco avvincente e meno dinamico della prima parte, abbiamo bisogno di leggere tutto, perchè all’improvviso le cose vanno in un modo totalmente inaspettato e la cosa mi turba perchè, avrei potuto capirlo e invece l’Autrice ha mescolato per bene le carte!

Ci sono delle questioni incomprensibili, pezzi di storia che non si mettono a posto, qualcuno mente, entrambi si accusano. Ma solo alla fine si scoprirà la verità: è stato il maggiordomo! Ovviamente scherzo e vi raccomando la lettura di quest’opera, scritta bene, scorrevole e veloce da leggere, proprio per i contenuti della trama.