Tyler è un ragazzo speciale. E non perché è affetto da una rarissima malattia genetica che lo costringe a vivere al buio, quasi sempre nella sua stanza, senza altri contatti con l’esterno che non siano i familiari e Internet. No, Tyler è un ragazzo speciale perché, nonostante tutto ciò, è sicuro che prima o poi troverà il suo posto nel mondo. È lì fuori, da qualche parte, che lo aspetta. Lui deve solo cogliere l’occasione giusta per dimostrare agli altri, in particolare a sua madre, che nella vita se la può cavare anche da solo. Ed è per questo che, quando in un freddo pomeriggio di pioggia, la figlia dei suoi vicini scompare nel nulla, Tyler si mette in testa di risolvere il mistero e, all’insaputa di tutti, la notte inizia a uscire di casa per andare a caccia d’indizi, scoprendo così i piccoli, grandi segreti degli abitanti del quartiere. Ma, a poco a poco, si renderà conto che è proprio la sua famiglia a nascondere i segreti più pericolosi. Dodici anni fa, la vita di Eve Lattimore è cambiata per sempre. Seduta in un asettico studio medico, con in grembo il figlio di due anni e stringendo la mano del marito per farsi forza, ha ascoltato la diagnosi: per Tyler, anche la minima esposizione alla luce del sole potrebbe essere fatale. Da allora, ogni mattina prima che sia l’alba, Eve si assicura che il figlio finisca la colazione in tempo e ritorni in camera sua, dove le finestre sono schermate con pesanti tende nere. Poi chiude la porta a chiave, per riaprirla solo dopo il tramonto. Proteggere Tyler dalla luce è la missione di Eve. Una missione che lei non abbandonerà nemmeno quando, in un freddo pomeriggio di pioggia, commetterà una leggerezza imperdonabile e dovrà scegliere tra suo figlio e la verità. Eletto dalla critica americana come uno dei migliori romanzi dell’anno, La luce dopo il tramonto ci coinvolge in una storia profondamente autentica, animata da due personaggi a loro modo straordinari − Tyler, un outsider che vede il mondo da una prospettiva spiazzante e senza ipocrisie, e Eve, una madre che ha rinunciato a tutto per dedicarsi al figlio −, e che solleva degli interrogativi che prima o poi tutti noi ci troviamo ad affrontare. Fino a che punto è giusto spingersi per proteggere le persone che amiamo? Fino a che punto è giusto che le nostre paure condizionino la vita dei nostri figli?
Allora, due parole sull’aspetto clinico della malattia di cui si parla: Xeroderma pigmentoso.
Attenzione ad aprire la pagina di wikipedia perché la foto è piuttosto impressionante! Nel libro, il nostro protagonista Tyler è ancora intatto, sebbene molti dei suoi amici e moltissimi casi nel mondo non siano nelle stesse condizioni di grazia, ovvero degli adolescenti ormonalmente in subbuglio e ben dotati fisicamente, ma sorvoliamo, per dovere di trama è meglio così, vista la foto per esempio su Wikipedia.
Ok, parliamo un po’ in generale del libro; pare che ultimamente ho sfiga a scegliere i titoli fra le mie oltre 40 pagine di Kindle, perché anche questo, come l’altro letto (vedi rece giù), ha un finale insoddisfacente.
Peccato, mi ruga, dal momento che già dalla sinossi ci si trova di fronte ad un titolo molto accattivante, così come la copertina, un mix perfetto per attirare l’attenzione!
E’ con il compleanno di Tyler che inizia la narrazione, nei suoi sedici anni, ma è di notte che scopriamo la sua vera vita, quando all’insaputa di tutti e con tutte le precauzioni del caso esce nella notte, con la sua coltre di magia, nei boschi tra cervi incantanti, nascosto agli occhi di tutti, mentre con la sua macchina fotografica realizza scatti unici e irripetibili. E’ un ragazzo adolescente affetto da una malattia scomoda e, sebbene sia consapevole di quello che può fare e che invece non può, si scontra con il cambiamento del suo corpo e della sua mente.
Insieme e Tyler c’è Melissa, sorella maggiore, di cui non capiamo approfonditamente la natura psicologica e comportamentale, ma si analizzano solo alcune cose fondamentali, legate appunto alla narrazione.
C’è anche Eve, una madre che deve dividersi in due: una figlia sana e un figlio no. Quindi le dinamiche cambiano, le conversazioni e in comportamenti pure, ma sempre presente per entrambi.
Ma Eve è molto di più: è una donna che ha convinto i vicini a mettere lampade non alogene, che ha modificato la casa, che usa l’inventiva per creare per Tyler un mondo il più soddisfacente possibile.
Infine c’è un padre assente, che, chissà come, sia accaduto che la vita lo ha portato così lontano, mentalmente e fisicamente.
La narrazione è davvero travolgente, le descrizioni e le dinamiche familiari molto vivide, i personaggi sono ottimamente designati, la terribile scena che vivremo, che già da sola serve a elettrizzare la lettura è solo la punta dell’iceberg. Perché in questo libro non c’è solo la malattia rara, i valori della famiglia, ma anche le maschere della gente, la falsità, la convenienza migliore ecc.
Finale a parte ne consiglio davvero la lettura!