Pubblicato in: BlogTour, Mezz'oretta con l'Autore

Emanuela Navone – Release blitz

 

Emanuela è nata a Genova e vive in un paesino sperduto sui monti proprio sul confine con il Piemonte.

Scrive da quando era una bambina, e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. È cresciuta a pane e Stephen King, e gran parte della sua esistenza l’ha trascorsa leggendo i suoi horror e i fantasy della Bradley, Tolkien, Goodkind e autori meno famosi.

Nel 2014 ha finalmente ottenuto la laurea dopo anni di lacrime e sangue e si è trovata nel mondo reale e ha scoperto che era pieno di denti aguzzi. È diventata assistente editor per Edicolors, una casa editrice specializzata in narrativa per l’infanzia; poi, cedendo allo smisurato ego che la divora, ha deciso di diventare freelance.

Vive in una grande casa circondata da gatti — prima o poi diventerà come la gattara dei Simpson. Oltre alla scrittura, adora la musica metal e la fotografia. La trovate spesso in giro per i boschi con la sua fedele reflex e la testa sulle nuvole.

Ha pubblicato, sempre come self, il breve Prontuario di editing e il racconto Reach, contenuto anche nella raccolta a scopo benefico Only Hope.

Sito web: https://www.emanuelanavone.it

Blog (al momento chiuso, ma potete trovare le vecchie recensioni): https://www.anticocalamaio.blogspot.it

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Quanta Emanuela c’è ne -Io sono l’usignolo-?

Poca, spero! Ho cercato di annullarmi pensando e agendo come il protagonista della storia. E’ difficilissimo smettere di pensare con la propria testa e farlo con quella dei personaggi, soprattutto se hanno idee diverse dalle tue e, come nel caso del libro, sono di sesso opposto. Ma spero, dall’altra parte, di essere riuscita a mettere qualcosa di “mio”… nello stile, nella scrittura. Di aver scritto qualcosa che è tipico mio e non di altri autori.

Emanuela chi è? Quale lato emerge maggiormente in lei?

Emanuela è una ragazza (mica tanto…) come le altre, forse solitaria e sognatrice, e con un carattere pessimo. Nel romanzo emerge il lato più scuro, forse, quello cupo, quello misterioso.

Questo è il tuo esordio, che reali aspettative hai?

A dir la verità? Non ne ho. Oddio, sì, spero che il libro piaccia e diverta e incuriosisca il lettore, ma, da mente pratica e cinica (lo so, cozza con il fatto di essere sognatrice, ma sono un coacervo di contraddizioni), so che il panorama italiano è un’arena e dove non sempre i migliori vincono ma chi ha più “pesi” (per non dire altro) dietro le spalle. Il libro è auto pubblicato, quindi ha ancora più difficoltà, in un mondo, quello italiano, dove l’auto pubblicazione viene ancora vista come monnezza e roba di serie B. Ma non demordo e spero di conquistare almeno un angolino nello spazio di qualche lettore.

Che cosa vuoi fare oggi? Ma soprattutto, cosa pensi che farai “domani”?

Oggi? Già il fatto di continuare il lavoro che sto facendo sarebbe un traguardo notevole, viste le difficoltà della mia professione (mercato saturo, concorrenza spietata e spesso sleale).
Domani? Non ci penso, a dire la verità.

Parliamo del tuo libro, che anticipazioni vuoi dare?

Mmmm… è difficile dare anticipazioni senza cadere nello spoiler. Comunque vi basti sapere che il protagonista, testardo e un po’ convinto, dovrà fare i conti con qualcosa più grande di lui e che non si aspetterebbe mai… e ovviamente rimarrà bruciato (nel senso letterale del termine!). Inoltre vi è anche un lato rosa d’obbligo, ma non svelo se a lieto fine o no.

E se possiamo chiedertelo, stai pensando ad una prossima uscita?

Pensarci ci penso, anzi: sto già lavorando alla stesura di un romanzo breve horror. Ma, essendo lentissima (per “Io sono l’usignolo” ci ho impiegato anni!), non so quando vedrà la luce.

Tu sei una editor, cosa significa questo lavoro?

Significa molto. Significa passare ore su scritti degli altri nel tentativo di migliorarli senza essere troppo invasivi, significa aspettarsi critiche su critiche perché è un lavoro non ordinario (e per ordinario intendo svegliarsi presto e andare in ufficio o in fabbrica), significa anche, però, conoscere tanti autori che condividono con me un po’ del loro mondo e apprezzano quello che faccio. Significa molto, appunto.

Se potessi scegliere di essere un Autore, chi saresti?

Stephen King, che domande! Lo leggo da quando avevo 13 anni, è un po’ come se fosse un mentore per la mia scrittura. E poi… se fossi lui avrei un sacco di idee che a me non verrebbero mai in mente 🙂

TITOLO: Io sono l’usignolo
AUTORE: Emanuela Navone
EDITORE: Autopubblicato
GENERE: Thriller
NUMERO DI PAGINE: 330
DATA DI USCITA: 10/12/2017
PREZZO ED. CARTACEA: ND
PREZZO ED. DIGITALE: 2,99 €
LINK D’ACQUISTO: http://amzn.to/2hnUExI
ISBN: ND

Chi è Florian Chevalier e perché ha bruciato la casa del sindaco di Val Salice? Questo si domanda il giornalista Rubino Traverso, intenzionato a scoprirne di più e sorpreso che nessuno voglia raccontare nulla.
Quando, proseguendo le ricerche, inizia a ricevere disegni bizzarri e strani messaggi intimidatori, capisce la verità non deve venire a galla. Che cosa nascondono gli abitanti di Val Salice?
In un agosto spazzato dal vento, Rubino scoprirà a poco a poco che perfino un piccolo paese sperduto fra i monti liguri ha i suoi scheletri nell’armadio. E dovrà scoprire quali.

Cosa sei disposto a perdere pur di conoscere la verità?

PAGINA FACEBOOK DEL ROMANZO: https://www.facebook.com/iosonolusignolo

-Lunedì 21 agosto 2000-

Il trasloco a Val Salice iniziò sotto i peggiori auspici.

Primo punto: appena partiti dovemmo tornare indietro perché Rossana aveva dimenticato il valigiotto con creme, detergenti e qualsiasi orpello con cui donne come mia moglie si divertivano in bagno.

Secondo punto: partiti per la seconda volta, dovemmo di nuovo tornare indietro perché Stella non trovava Lalla e se non aveva la sua bambola di pezza rischiava di patire l’autostrada.

Terzo punto: Oscar, il gattone rosso e pigro, decise che non amava più la gabbietta e dovemmo farlo uscire, con la conseguenza che passò il viaggio disteso sulle cosce di Rossana, emettendo di tanto in tanto un miagolio di vero dolore.

Morale: arrivammo a Val Salice due ore dopo il previsto, sotto un temporale di quelli che ti annegano appena metti un’unghia fuori, Rossana e Stella nervose e io più sudato di quando, al mare, mi ostinavo a non prendere sdraio e ombrellone perché non mi andava di sborsare ventimila lire.

Ciliegina sulla torta, appena scendemmo dalla BMW, infagottati sotto giacchette leggere prese alla spicciolata in una valigia, Stella iniziò a starnutire.

Di per sé, qualche starnuto non è grave, ma essere sposati con Rossana De Simone equivaleva a una delle Grandi Tragedie.

Le hai portate le medicine? No che non le hai portate, vero? E adesso come facciamo diavolo adesso le verrà la febbre e non hai portato le medicine e se si sente male bisogna chiamare l’ambulanza andare al pronto soccorso che poi l’ultima volta siamo stati lì ore.

Neanche il tempo di scaricare i bagagli che dovetti fiondarmi in auto e cercare una farmacia in quel paesino sperduto tra i monti liguri.

Così iniziò la mia nuova vita lontano dalla città. E mentirei se dicessi che ero elettrizzato.

Il campanello suonò mentre la porta si apriva. Mi sfregai le mani l’una contro l’altra, intirizzito nel giubbotto leggero. Le scarpe di tela filtravano l’aria come ciabatte da mare. Feci due passi. File di scaffali di legno ospitavano un melting-pot di medicinali, mentre dietro il bancone, una vecchia credenza conteneva piccole brocche forse dipinte a mano. In un angolo, una vecchia bilancia si incastrava tra due depliant che promettevano la migliore soluzione alla tosse secca e spiegavano perché fosse nocivo fumare in gravidanza.

La farmacia di Ca’ Tonda, paesino minuscolo vicino a Val Salice, era un pot-pourri di scatoline colorate. Se avessi avuto dietro la mia reflex, mi sarebbe piaciuto catturare qualche sfumatura, un verde smeraldo, un rosso mattone o un bianco panna.

La donna dietro il bancone batteva sui tasti del registratore di cassa e parlottava tra sé. Al suono del campanello, alzò lo sguardo. «Buonasera» cinguettò.

«Buonasera.» Mi avvicinai con le mani in tasca.

«Freddino, vero?»

«Già.»

La donna diede una rapida occhiata al registratore di cassa. Il pollice e l’indice grattavano pigramente il mento. «Oggi il buon Charlie non ne vuole sapere di funzionare.»

Dovevo avere un’espressione stupita perché la donna scoppiò a ridere.

«Charlie è il nome che ho dato al registratore» spiegò.

«Ah.»

«Che cosa desidera?»

«Del paracetamolo. Mia figlia ha un forte raffreddore e mia moglie teme le venga la febbre.»

La farmacista annuì e uscì dal bancone. Una piccola botte in camice bianco. «In questo periodo è facile ammalarsi» disse mentre rovistava in uno scaffale. «Turisti?»

«Ci siamo trasferiti oggi a Val Salice.» Assunsi una delle mie migliori espressioni scocciate per troncare il dialogo. Non avevo di certo tempo da perdere in inutili chiacchiere.

La farmacista terminò la ricerca su uno scaffale e passò all’altro. «Un posticino accogliente, vero?»

Tentativo fallito.

«Sa che è stato quasi raso al suolo da un incendio?»

In meno di un secondo, la mia espressione scocciata diventò incuriosita. «Non lo sapevo.» Fissai la donna con vivo interesse.

La farmacista pescò una confezione di paracetamolo nascosta tra un flacone di sciroppo per la tosse e un detergente intimo. Caracollò verso il bancone e vi posò la medicina. «Successe vent’anni fa.» Scosse la testa. «Una vera tragedia.»

Posai una banconota da ventimila lire accanto al registratore di cassa. Lo sguardo della farmacista sembrava afflitto, ma dietro si scorgeva qualcosa, una specie di forte desiderio, un’aspettativa.

dai chiedimi cosa successe ti prego

Stetti al gioco.

«Che cosa successe?»

La donna parve gonfiarsi come un palloncino. Si allungò verso di me e mise una mano sulla bocca. «L’incendio distrusse la casa del sindaco e si propagò per metà del paese. Montignani, sua moglie e suo figlio non ce la fecero.» Tamburellò le dita sul bancone. «Aveva appena vent’anni, quel povero ragazzo. Morire così… Che destino ingiusto.»

Presi il flacone di paracetamolo. «È stato un incidente?»

I grandi occhi da lontra della farmacista mi guardavano fissi. «Certo che no. Florian Chevalier. L’usignolo.» Si diede un colpetto sulla tempia. «Un pazzo.» Armeggiò ancora qualche istante con il registratore. «Non è serata, vero, Charlie?»

«Usignolo?» Mi stava prendendo in giro?

«Così si faceva chiamare. Non so il motivo.» Risatina civettuola.

«Perché lo ha fatto?» Misi la medicina nella tasca dei jeans.

La donna fece spallucce. «Lo chieda agli abitanti di Val Salice.» Riprese ad armeggiare con il registratore di cassa. «Le scoccia se non batto lo scontrino?»

Feci un saluto smozzicato. Non mi scocciava. Uscii.

Oh, se lo avrei chiesto. Lo avrei chiesto di certo.

Quella palla con il camice addosso non sapeva che le tragedie erano il mio pane quotidiano.

Rubino Traverso, giornalista e fotoreporter: questa è roba per te.

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Irene Pistolato BlogTour, appuntamento con intervista.

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Oggi è il turno di un nome che sta sempre più spopolando nei vari social network: Irene Pistolato, con la sua ‘serie del rischio’, personalmente mi ci sto avvicinando e ho letto un suo estratto che mi è assai piaciuto: ‘Io ti credo’.
Presto, nel menù di questo blog ci sarà il tour completo con i vari link diretti delle tappe che stanno pubblicando di volta in volta, per ora potete guardare il calendario in fondo al post.
Ma torniamo a Irene, chi c’è dietro a questo nome? Chi è Irene Pistolato? Scopriamolo in questa intervista!

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Ciao Irene! 
Benvenuta sul blog -Solo 1 altra riga-

Ciao Sonia, grazie per l’ospitalità.

– Quando ti si chiede che persona sei, tu dai (ovviamente) una risposta standard. Se dovessi osare, che cosa risponderesti a noi? Qual è la tua parte oscura?

Penso sia normale dare delle risposte standard a certe domande, spesso per evitare di venire giudicati. Non so se sia una parte oscura di me, ma sono particolarmente fragile e temo il giudizio negativo delle persone. Qualsiasi cosa faccia, cerco di compiacere l’altro, per non deluderlo, perché non possa pensare negativamente di me. Se non riesco nel mio intento, mi faccio prendere dall’ansia e crollo emotivamente. Questo lato del mio carattere non è molto piacevole.

– Ti sei mai persa, per poi ritrovarti? Se puoi, ti va di approfondire l’aneddoto?

Capita a tutti di perdersi, l’importante è poi riuscire a tornare sulla giusta via. Ho vissuto un periodo bruttissimo quando avevo diciassette anni: ansia e attacchi di panico, in ogni momento, in ogni luogo. Ho fatto impazzire mia mamma in quel periodo, soprattutto quando mi venivano gli attacchi mentre ero in Germania per uno scambio culturale, lei non poteva certamente aiutarmi. Per fortuna sono riuscita in qualche modo a sopravvivere a quel periodo, anche se, ancora oggi, ogni tanto cercano di tornarmi. Ora, però, riesco a gestirli. Un altro periodo davvero difficile è stato nel dicembre 2005, quando ho avuto un’operazione alla gamba e sono stata ricoverata nel reparto oncologico di un ospedale a Milano. Non mi vergogno di dire che ho pianto tanto in quei giorni, è stato un periodo massacrante con nove mesi di fisioterapia per tornare a camminare. Ora mi prendo in giro da sola, dicendo a tutti che sono bionica, il peggio è passato.

– Qual è la cosa peggiore, quella che non tolleri, quella che ti fa chiudere un’amicizia?

Mi è capitato solo una volta di chiudere davvero un’amicizia e non sono mai tornata indietro. La consideravo una sorella, non una semplice migliore amica, ma quando ho scoperto che parlava male di me alle mie spalle con altre amiche, ho tagliato tutti i ponti. Mi ha preso in giro per anni, non sono mai riuscita a perdonarla. Se viene a mancare la fiducia, un’amicizia è da definirsi chiusa.

– Come influisce, la scrittura, sul tuo personale mondo reale?

Influisce molto se devo essere sincera. Parlo spesso di quello che scrivo con chi è interessato, racconto al mio compagno tutto quello che mi passa per la testa e possibili nuove idee, la mia mente vaga anche quando sto facendo altro. Diciamo che la scrittura fa parte del mio mondo reale, forse fin troppo a volte.

– Cosa dice chi ti conosce di questa tua passione?

All’inizio sono rimasti sorpresi, non credevano fossi in grado di scrivere un romanzo, in effetti non lo credevo nemmeno io. Ora le persone a me più care sono orgogliose di quello che faccio e mi sostengono sempre, spronandomi a continuare per questa strada.

– Domanda luculliana:
Una colazione con un personaggio della Disney;
Un pranzo con un regista;
Una merenda con uno Stilista;
Una cena con una porno star;
E gli spaghetti di mezzanotte con chi?
Dovresti dirci, per favore, con chi e che argomento tratteresti in quei determinati momenti…

Oh mamma, questa è una domanda davvero particolare e difficile.
– Un personaggio della Disney? Farei colazione con Mary Poppins per cercare di carpirle i segreti per avere quella sua borsa senza fondo e soprattutto per trovare sempre tutto ciò che cerca. Io non trovo mai nulla nella mia ahaha.
– Pranzerei con Quentin Tarantino, lo spasso sarebbe assicurato. Ho amato gli ultimi suoi film e sicuramente gli chiederei dei suoi prossimi progetti.
– La merenda probabilmente la farei con Armani, anche se non seguo la moda e non saprei nemmeno di cosa parlare con lui lol.
-La cena la salto ahaha. Non mi viene in mente nemmeno una porno star. Passerei direttamente alla speghettata di mezzanotte con Ronan Keating.

– Rendersi antipatici è un’arte sottile, che alimenta la comunicazione. Credi sia vero? Quanto sei antipatica e quanto fingi di esserlo?

Probabilmente è vero, ma a me non piace essere o sembrare antipatica. Non fingo mai di esserlo e spero di non sembrare antipatica alle persone. Se lo sembro, significa che ho sbagliato qualcosa nel relazionarmi con qualcuno.

– Secondo te della tua vita è più importante il viaggio o la meta?

Secondo me è importante il viaggio che si intraprende per raggiungere la meta. Se non ti godi il viaggio, non c’è soddisfazione quando ottieni ciò che desideri, ti mancherà sempre qualcosa.

– Come Donna, che desideri hai, i classici, oppure hai una visione totalmente diversa dalla massa?

Dipende da che cosa vuole la massa. Non ho particolari desideri, a parte volere il meglio per le persone a cui tengo.

– Se da domani tu potessi tornare indietro nel tempo, quali sarebbero le prime tre cose che cambieresti?

Rifarei tutto, non cambierei nulla. Se non avessi fatto determinate scelte, non sarei qui oggi. Se non avessi accettato di frequentare quel corso dopo il diploma, non avrei conosciuto l’amore della mia vita.

– Spesso nell’arte c’è un’impronta ‘invisibile’ che permette allo spettatore di riconoscere la paternità dell’opera, pensi che anche nei tuoi lavori ci sia un filo comune e quale pensi che sia?

Sì, penso che anche nei mie lavori ci sia un filo comune. Più di una persona mi ha fatto notare che i miei protagonisti hanno l’innamoramento facile. Io credo nei colpi di fulmine e l’amore a prima vista, credo anche che se hai davanti la persona giusta, te ne accorgi immediatamente.

Che intenzioni hai per il prossimo futuro? Diventare Autrice a tutti gli effetti, oppure nella vita hai già un lavoro stabile?

Ho già un lavoro stabile nella pasticceria del mio compagno. Scrivo per “hobby”, nei momenti liberi. Non so se diventerò mai una vera autrice, non me lo sono mai davvero chiesta, scrivere mi piace e mi fa stare bene perciò continuerò comunque a farlo.

– Che aspettative hai, riguardo il tuo mestiere di Autrice?

Non ho grandi aspettative, prendo tutto quello che viene. Non avrei mai creduto che qualcuno potesse apprezzare quello che scrivo e il “successo” ottenuto con “Ti va di rischiare?” mi ha davvero sorpreso. Vedremo che cosa mi riserverà il futuro.

Il lavoro del self publisher è duro e costante, come lo svolgi? Quali social usi? Che progetti hai?

Probabilmente dovrei farmi conoscere di più nei gruppi Facebook a cui sono iscritta, ma la mancanza di tempo e la mia incostanza non me lo permette. Uso maggiormente Facebook, ma non disprezzo Twitter, Instagram e Tumblr. Ho anche un blog personale, ma non lo seguo come dovrei. Il 29 gennaio uscirà il seguito di “Ti va di rischiare?”, “Il mio rischio più bello”, e prima dell’estate vorrei far uscire il terzo libro della serie “Un amore di avvocato”.

– Che rapporti hai con altri ‘colleghi’ Self?

Credo di avere un buon rapporto, anche se ne conosco poche al momento. Sto ancora cercando di fare amicizia, anche se fatico da questo punto di vista: la mia insicurezza cronica e la mia timidezza mi ostacolano parecchio, raramente faccio il primo passo per paura di rompere le scatole.

E che rapporti hai con la lettura? Riesci a leggere? Quali generi prediligi? Che libri rileggeresti e soprattutto: quale libro hai amato maggiormente ed ami ancora attualmente?

Ho sempre letto tantissimo fin da bambina. Onestamente nell’ultimo anno non l’ho fatto molto e mi dispiace davvero tanto, mi manca leggere. Ho sempre avuto dei periodi in cui leggevo tantissimo e altri in cui non aprivo un libro. Fortunatamente sono passeggeri. Amo molto i thriller, i rosa e i fantasy. I miei autori preferiti sono Jeffery Deaver, James Patterson, Robert Crais, Anna Premoli e Cassandra Clare. Ho amato molto “Ti prego lasciati odiare” della Premoli.

A proposito di libri, ti va di regalarci qualche notizia sul tuo prossimo lavoro editoriale?

Ho cominciato a scrivere il quarto libro della serie del rischio, ma ho anche altre tre storie aperte. Non riesco mai a scriverne solo una per volta. Dopo qualche capitolo, ho bisogno di cambiare, altrimenti mi blocco. Riesco sempre a portare a termine le mie storie, anche se a volte ci metto un po’ più del previsto. Vorrei anche sistemare la mia storia sugli angeli “Le ali della salvezza” per poterla pubblicare. Tengo molto a lei, ma mi manca la voglia di mettermi a sistemare 350 pagine. Devo rimboccarmi le maniche e darmi una mossa.

– Un libro (o saga) di cui vorresti il proseguimento?

Non saprei, davvero.

– Biblioteca vs Libreria e perché?

Sempre libreria. Credo di aver messo piede in una biblioteca solo una volta in tutta la mia vita. Amo comprare libri, tenerli nella mia libreria e rileggerli quando ho voglia. Non mi piace nemmeno prestarli, ho sempre paura che non me li restituiscano. Li do solo a mia mamma, so dove ritrovarli ahaha. Sono gelosa dei miei libri e continuo a comprarne anche se un gran numero è ancora in attesa di essere letto.

Quali sono i tuoi punti di forza nella Scrittura. E le tue difficoltà?

Credo di cavarmela abbastanza bene nel descrivere le emozioni dei personaggi, mi esce piuttosto facile immedesimarmi in certe situazioni. Ho difficoltà nelle descrizioni dei paesaggi, luoghi e qualsiasi altra cosa. Diciamo che non sono affatto brava nelle descrizioni e a volte le trovo noiose quando ne leggo troppe.

– Perché la gente dovrebbe leggere il tuo libro e, come pensi che questa storia possa cambiare il mondo e le persone?

Sicuramente i miei libri non cambieranno il mondo, questo è certo. Le mie storie sono piuttosto zuccherose, amo l’amore, perciò chi legge deve sapere a quello che andrà incontro.

– Spesso gli Autori hanno dei gruppi o dei cantanti beniamini, anche tu ne hai uno o più di uno?

Ne ho sicuramente più di uno. Seguo da sempre i Boyzone, sono cresciuta a pane e boyband. Negli ultimi anni anche i Modà sono entrati nel mio cuore e le loro canzoni sono perfette per la mia storia “Un amore di avvocato”, diciamo che hanno inconsapevolmente creato la colonna sonora dell’amore tra Lorenzo e Stella.

– Hai altri progetti ‘internettiani’?

Per il momento ho solo questo tour in programma, magari più avanti mi butterò in altri progetti internettiani. A volte sono pigra per mettermi in gioco con nuove avventure.

Credi nei corsi di scrittura creativa o nei manuali di scrittura? Nei premi letterari?

Non so se corsi o manuali possano servire, ma certamente aiutano in qualche modo. Non posso dire la mia a riguardo, non ho mai provato nessuno dei due. Per quanto riguarda i premi letterari non saprei. Non ho mai partecipato a qualche concorso, sono sempre un po’ restia.

– Cosa consiglieresti per inizializzare qualcuno che ama scrivere?

Consiglierei loro di cominciare dalle writing community, come Wattpad. È un modo semplice e gratuito per farsi conoscere. A me ha portato fortuna.

12540019_10156384893805621_621415924_n– Finirà questa crisi, oppure è un cambiamento epocale?

Secondo me questa crisi prima o poi finirà. Una volta toccato il fondo c’è sempre una risalita, magari lenta e graduale ma c’è. Mi sa che dobbiamo solo portare tanta pazienza.

– La tua esperienza è inerente al tuo lavoro oppure spazia ad altri argomenti? (programmazione, montaggi video et similia).

Non saprei montare un video, non ne sono capace. Ho fatto un corso per creare siti web, perciò mastico un po’ di html. Sono abbastanza negata con i programmi grafici tipo Photoshop, ma qualcosina riesco comunque a fare. Diciamo che mi piace sempre imparare qualcosa di nuovo.

– Che opinioni hai sul… paranormale? Considerando che la scienza afferma che l’uomo vede solo il 4% di una realtà che ci circonda e che solo pochi vedono, in pratica esiste un 96% di ‘mondo che non si vede’.

A dirla tutta un po’ ci credo. Ho avuto un’esperienza particolare da adolescente e mi è rimasta davvero impressa, facendomi credere che esiste qualcosa dopo la morte.

– Quale creature fantastica o mitologica ti piacerebbe essere?

Nessuna in particolare, al massimo mi trasformerei in un gatto ahaha.

– Hai trovato la leggendaria Lampada Magica, pensaci bene, quali sono i tuoi tre desideri?

Magari poi non si avverano se li dico!

– Che rapporto hai con gli Animali?

Ho un ottimo rapporto con gli animali, mi piacciono un po’ tutti, anche se ho una predilezione per i gatti che ho sempre avuto in casa fin da piccola. Ora ne ho tre, tutte femmine, e sono le mie cucciole. È così bello tornare dal lavoro e trovare loro ad aspettarti felici.

– Hai degli scheletri nell’armadio?

Anche se li avessi, non li direi certamente ai quattro venti ahaha.

– Cosa ne pensi di questa epoca del digitale? I cartacei si estingueranno, oppure quelle Case Editrici che non si adeguano con gli e-book, vinceranno la battaglia?

Secondo me, finché ci sarà chi ama il cartaceo, e io sono tra questi, non si estinguerà. Gli e-book sono molto comodi, i lettori sono piccoli, leggeri e ne contengono migliaia. Continuo comunque a preferire la lettura su carta, sfogliare le pagine, sentirne l’odore, la consistenza. Le due cose potrebbero benissimo coesistere, uno non deve per forza soccombere all’altro.

 
Biografia:

Irene Pistolato nasce a Venezia nel 1982, trasferendosi per amore nella provincia di Brescia nel 2003. Diplomata perito turistico, lavora nella pasticceria del marito, dove scrive tutte le volte che ha un attimo libero. Mette su carta immagini che affollano la sua mente soltanto da qualche anno, ma legge da tutta la vita. Ottiene un’ottima visibilità nella writing community di Wattpad, con il nick “bijouttina”, grazie al suo romanzo “Ti va di rischiare?” che ha quasi raggiunto le due milioni di visualizzazioni. Grazie a questa storia viene contattata per partecipare a un incontro organizzato dalla rivista “Wired” al Salone Internazionale del libro di Torino lo scorso maggio. Il successo ottenuto su Wattpad con “Ti va di rischiare?”, sancisce la nascita de “La serie del rischio” che sarà composta da cinque romanzi, tre dei quali già conclusi.

Al momento ha pubblicato quattro romanzi in self-pubisling: “Ti va di rischiare?”, “Io ti credo”, “Una semplice coincidenza” e “Il patto di Natale”. Di recente ha pubblicato anche una raccolta di storie brevi, “12 mesi d’amore”.

 

Blog: http://bijouttina.blogspot.it/
Pagina facebook: https://www.facebook.com/irebijouttina
Pagina facebook “La serie del rischio”: https://www.facebook.com/laseriedelrischio
Twitter: https://twitter.com/bijouttina
Instagram: https://instagram.com/bijouttina/
Mail: bijouttina@outlook.it

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Sagara Lux: ‘Inganno’ + GiveAway

Blitz Release Sagara Lux

Cover Sagara Lux

Titolo: Inganno

Autore: Sagara Lux

Editore: Selfpublishing

Pagine: 204 (versione cartacea)

Data di pubblicazione: 23 Dicembre 2015

Prezzo eBook: € 2.99 (esclusiva KU amazon)

Prezzo cartaceo: € 9,11

TRAMA

Tutto ha un prezzo.

Iryna non ha altra alternativa che crederlo quando si ritrova con una pistola puntata alla tempia e l’uomo che ha tradito davanti agli occhi. È per questo che si presta a un gioco terribile, perché sa di avere un unico modo per salvarsi: non pensare a quello che le verrà chiesto in cambio.

Ogni gioco ha le sue regole.

Genz non ha dubbi: qualsiasi cosa accadrà tra di loro, Iryna morirà.

Lei, però, non è la donna che crede. Il suo nome e le sue labbra nascondono il più dolce dei desideri e il più crudele degli inganni. È così che riesce a insinuarsi nell’ultimo posto in cui sarebbe dovuta arrivare: dentro di lui.

Nella mente, nel sangue.

Lei possiede la sua anima, lui possiede la sua vita.

Salvare se stessi significa distruggere l’altro. In un mondo senza giustizia e senza perdono scegliere cosa fare appare fin troppo semplice, ma quando si gioca con la morte non esistono certezze e non esiste regola che non possa essere infranta.

amazon goodreads

BOOKTRAILER

ESTRATTO

La sua voce era bassa. Era il tipo di uomo che non aveva bisogno di gridare per farsi ascoltare; che quando diceva qualcosa te lo sentivi addosso, sulla pelle e nella gola. Tentai di rispondergli, ma all’ultimo non riuscii a farlo. Le sue dita mi avevano raggiunto. Erano penetrate tra i miei capelli, fino a sfiorarmi la cute. Era lì, alle mie spalle. Incombeva su di me come il peggiore degli incubi. Potevo sentire l’odore che aveva addosso – sangue, polvere da sparo – oltre che il suono profondo del suo respiro e la sensazione opprimente dettata dalle sue ginocchia sulla mia schiena.

Anche se avevo paura, non riuscii a fare a meno di alzare la testa e guardarlo. I capelli lunghi e scuri avvolgevano un viso sottile e irregolare. Ora che era più vicino i suoi occhi apparivano ancora più chiari e terribili. Nessun uomo poteva possedere un tale sguardo. Ma forse lui non era un uomo. Non più, almeno. Ad un tratto provai una sensazione strana. Bruciante. Mi sentii cedere, anche se era l’ultima cosa che volevo.

Devi resistere.

Mi sforzai di respirare. Non era la prima volta che mi ritrovavo in ginocchio davanti ad un uomo, in bilico tra la vita e la morte. E mai, mai, mi era capitato di dubitare del fatto che sarei riuscita a salvarmi.

Tranne che allora.

«Dimmi: cosa posso darti in cambio del nome che voglio?»

Fu crudele. Mi sfidò. Giocò con me e con le mie paure.

Sapevamo entrambi che avrebbe ottenuto comunque ciò che voleva; che esistevano decine di modi per farmi parlare e successivamente sparire. Serrai le labbra, allontanando il pensiero di quello che avrebbe potuto farmi. Cose terribili, certo. Cose che mi avrebbero senza alcun dubbio fatto gridare.

«Allora?»

«Cosa accadrà agli uomini che ti hanno tradito?» domandai cauta.

Avevo la voce strozzata. Ero agitata. Genz era dietro di me. La sua figura slanciata sovrastava la mia. Non potevo vederlo, ma potevo sentirlo. Il suo respiro si era fatto appena più intenso. La mia domanda aveva solleticato la sua curiosità. Dovevo essere la prima a non averlo supplicato di lasciarmi andare, ma il punto era che temevo – sapevo – che chiedergli di liberarmi non sarebbe comunque servito. Lo conoscevo, così come lo conoscevano tutti: per nome, per fama, per paura. Chi entrava nella sua villa da traditore non ne usciva vivo e una puttana come me, che non aveva esitato a concedersi ai suoi uomini per poterlo spiare, non avrebbe fatto alcuna differenza.

Le sue dita mi lasciarono. Il gesto con cui si allontanò da me fu così improvviso da sorprendermi.

«Perché vuoi sapere cosa faccio ai traditori?»

Perché so che finirò come loro.

ED ECCO QUELLO CHE PENSO DI ‘INGANNO’ (CLICK)

 

TEASER

Teaser1

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LA SERIE BROKEN SOULS

#1 Di carne e di piombo, autoconclusivo (23 settembre 2015)

#2 Inganno (23 dicembre 2015)

#3 Riscatto (inedito)

#4 Vendetta (inedito)

 

IN OCCASIONE DELL’USCITA IN TUTTI GLI STORE, DI CARNE E DI PIOMBO SARÀ IN OFFERTA A 0,99 FINO AL 31 DICEMBRE!

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L’AUTORE

Sagara Lux

Sagara Lux crede nelle seconde occasioni, benché la vita non gliene abbia mai concesse.

Non ama parlare di sé, ma ama scrivere e dare a vita a personaggi capaci di colpire stomaco e cuore insieme.

Se volete, potete trovarla qui.
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Pubblicato in: BlogTour

BLOG TOUR ‘A CAUSA TUA’ DI FEDERICA MARTINA – TAPPA 6: L’AUTRICE

TAPPA 6 – L’INTERVISTA ALL’AUTRICE

Benvenuti lettori di “solo1altrariga” e amici, oggi ospitiamo Federica, autrice del romanzo breve “A causa tua” e il suo BOOK BLOG TOUR. Noi facciamo parte del questo viaggio di sette tappe che ci accompagnerà per tutto il mese di Dicembre, dal 5 al 26, e siamo alla penultima tappa, la sesta! Insieme, se vorrete, proveremo a fare all’autrice tutte le domande possibili per rende quest’intervista frizzante e irriverente.

Avete perso le tappe precedenti? Non disperate, c’è il calendario con i link che vi aiuterà a recuperarle. Non fuggite via, però, il 26 nell’ultima tappa estrarremo due tra i partecipanti del GIVEAWAY che otterranno in regalo una copia cartacea e un e-book di A Causa Tua. CLICK

11009977_10207167709174258_1539903742449835246_nTitolo – A Causa tua
Autrice – Federica Martina
Formato Cartaceo a 4,32€
Copertina flessibile: 75 pagine
Editore: SeLf Publishing
Edizione: 31 agosto 2015
Lingua: Italiano
ISBN-10: 1517114829
ISBN-13: 978-1517114824
Formato e-book a 0,99€
Peso di spedizione: 159 g
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 480 KB
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
ASIN: B014P83JWI

 

Sinossi: Un uomo adulto e serio come Brian non avrebbe mai creduto di poter vivere un amore così vivido, spregiudicato e intenso come gli è successo con Noah. La vita gli ha riservato questo privilegio e, adesso, che tutto questo è finito, Brian deve trovare un modo per non cedere. Con lo sfondo colorato e palpitante della Los Angeles degli anni ottanta, con i pregiudizi, i tabù e le nuove sfide che il tempo gli proporrà. Senza mai smettere di amare.

Acquistabile su piattaforma AMAZON —> LINK

Federica Martina, la nostra ospite di oggi, ha 29 anni, vive nella collina a ovest di Torino ed è diplomata come Perito Azienda Corrispondente in lingue estere (lei di solito ci scherza su dicendo che è una ragioniera che dovrebbe saper parlare tre lingue straniere). Le piace definirsi una casalinga con tanti passatempi, tra cui i suoi animaletti, l’orto, la vigna e la scrittura. E’ stata anche per un bel periodo all’Università di Economia, ma non ha preso la laurea preferendo buttarsi nel mondo del lavoro (e prendere tante porte in faccia). Oggi a quasi trent’anni si è rassegnata e nel tentativo di reinventarsi, si è lanciata nel mondo della scrittura con questo suo romanzo d’esordio.

Qui trovate anche il link alla sua pagina autore su Facebook e il link al suo blog su WordPress dove trovate tante altre notizie sul suo Romanzo e su altri suoi progetti.
Pagina autrice su Facebook
Blog dell’autrice

Queste sono le informazioni che potete leggere anche sul retro del suo Romanzo o nel link con la sua biografia estesa CLICK. Oggi solo per noi Federica ha voluto darci la possibilità di intervistarla e farle tutte le domande che vogliamo riguardanti la stesura e i retroscena di questa storia. Federica però ci tiene a farvi un bel regalino e vi lascia un altro estratto direttamente dal ‘Racconti di Natale’ che troverete nell’EDIZIONE NATALIZIA di ‘A causa tua’ (cercate gli altri estratti nelle tappe precedenti).

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direttamente dal ‘racconto di Natale’ all’interno della nuova edizione Natalizia di ‘A causa tua’, acquistalo anche tu! http://www.amazon.it/causa-tua-Edizione-Natalizia-ebook/dp/B019DW4P88/ref=sr_1_2?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1450452684&sr=1-2&keywords=a+causa+tua

12387744_10208090628926675_499050843_nCiao Federica! Benvenuta sul blog -Solo 1 altra riga-
Buongiorno a te e a tutti i tuoi lettori, Sonia. Grazie di aver ospitato con cosi tanta allegria la tappa dell’intervista “senza peli sulla lingua”.

Quando ti si chiede che persona sei, tu dai (ovviamente) una risposta standard. Se dovessi osare, che cosa risponderesti a noi? Qual è la tua parte oscura?
Beh ovviamente cerco di dare una risposta politically correct 😉 chi non lo fa?! Se dovessi spingermi a dire di me il peggio, la parte nascosta a chi legge? Sono un’inguaribile pigrona e sociopatica. Detesto la gente, i luoghi affollati e il chiasso. Già da molto piccola mi isolavo dai miei coetanei per stare chiusa in casa a farmi i fatti miei, ho faticato davvero molto nell’adolescenza a reprimere questo mio istinto. Non mi piace proprio, mi innervosisce e mi dà problemi di stomaco.
Invecchiando ho trovato nel web il compromesso… sia lode ai pc… ma ammettiamolo non si può vivere con il sedere incollato a una tastiera. Mi tocca vedere gente ogni tanto.

Ti sei mai persa, per poi ritrovarti? Se puoi, ti va di approfondire l’aneddoto?
Un po’ innocentemente sono convinta che tutti abbiano i loro momenti di crisi, chi più chi meno. Nessuno può dire di non aver vissuto un momento che cancellerebbe all’istante. Io, uno in particolare, non posso non pensarlo così: il periodo della maturità… Giugno 2005. Ero ovviamente agitatissima per l’esame che dovevo sostenere e giusto due sere prima avevo litigato in modo molto, ma molto brutto con una persona a cui tenevo davvero tantissimo. Ci ho messo talmente tanto a riprendermi quella volta che forse non sono guarita ancora del tutto nemmeno adesso dopo 10 anni.

Qual è la cosa peggiore, quella che non tolleri, quella che ti fa chiudere un’amicizia?
L’assenza di interesse. Credo che sia la forma di amicizia egoista che tollero di meno. Quando una persona ti parla sempre e solo di lei, senza mai fermarsi a chiederti “e tu? Che mi racconti?”. Quello è il genere di amicizia che tollero poco, man mano lascio che la cosa si disfi senza tentare di rimediare. Poi ovviamente la falsità e coloro che parlano alle spalle, ma quello credo che non si possa nemmeno considerare amicizia, ma banale conoscenza.

Come influisce, la scrittura, sul tuo personale mondo reale?
La scrittura fa parte del mio mondo reale. Non si può scindere davvero le due cose, almeno per me. Io scrivo perché il mondo reale non mi piace e scrivendo cambio la mia realtà. XD

Cosa dice chi ti conosce di questa tua passione?
Chi mi conosce tipo mia madre? O chi mi conosce tipo le persone che ritengo davvero amiche?
Beh, mia madre mentre sto scrivendo mi guarda male, le consumo la luce e sto ore al pc invece che stirare e fare il bucato… brontola e sbuffa. Ma a settembre quando è uscito il mio romanzo breve ha preteso che la prima copia, che mi è arrivata cartacea a casa, fosse sua. La tiene in camera da letto, sul comò. Non si può toccare. Le mie amiche scrivono a loro volta, non giudicano! Anzi ci scambiamo consulti, ansie e dubbi per aiutarci a dare il massimo.

Rendersi antipatici è un’arte sottile, che alimenta la comunicazione. Credi sia vero? Quanto sei antipatica e quanto fingi di esserlo?
Io ho un carattere difficile, magari non sembra ma è così. Ormai ne sono consapevole e non mi dispero più quando la gente si allontana. Epocale è stata una frase che mi hanno detto, quasi cinque anni fa, ad un corso di formazione che feci. Una delle ragazze con cui poi legai di più, alla domanda “qual è stata la prima impressione che hai avuto il primo giorno su di me” ha risposto che le ero sembrata fredda e ostile, che avevo guardato malissimo tutte ed ero rimasta silenziosa tutto il tempo, come se le stessi analizzando e giudicando e che quindi un po’ l’ho spaventata… dal vivo faccio paura, ma poi siamo diventate amiche. Roba da matti!!

398290_3971267603289_914940706_nSecondo te della tua vita è più importante il viaggio o la meta?
Non c’è un proverbio che dice che è il viaggio la parte più importante?! Personalmente non mi pongo certe domande filosofiche, preferisco infilarmi il pigiama e andare a dormire. Ma ad esempio, i pochi viaggi che ho fatto mi sono piaciuti tantissimo fin dal tragitto. Mi ispira, mi dà qualcosa di speciale vedere posti che scorrono veloci oltre il finestrino.

Come Donna, che desideri hai, i classici, oppure hai una visione totalmente diversa dalla massa?
Famiglia, figli e una casa. Intendi quelli come desideri classici? Allora sì! Sono tra i miei desideri, lo ammetto. Non voglio diventare chissà chi, mi basta una vita serena e con pochi problemi. Forse proprio perché non mi piace stare al centro dell’attenzione.

Se da domani tu potessi tornare indietro nel tempo, quali sarebbero le prime tre cose che cambieresti?
Dovrei pensarci per bene, lo ammetto, ma così a pelle direi: il mio esame di maturità e la risposta a uno stage che mi proposero in banca (che non accettai perché avrei dovuto andare a vivere da sola a Genova per almeno un anno) e poi credo che non farei una cosa che invece ho fatto. Giusto per vedere che cosa cambia.

Spesso nell’arte c’è un’impronta ‘invisibile’ che permette allo spettatore di riconoscere la paternità dell’opera, pensi che anche nei tuoi lavori ci sia un filo comune e quale pensi che sia?
Gli errori di grammatica e i refusi da sbadataggine valgono? No… sinceramente non ne ho idea, bisognerebbe chiederlo a chi ha letto almeno due cose mie per saperlo.

Che intenzioni hai per il prossimo futuro? Diventare Autrice a tutti gli effetti, oppure nella vita hai già un lavoro stabile?
Il prossimo futuro è incerto… chi può dire cosa capiterà da qui a due o tre giorni… boh! I miei progetti futuri però annoverano sicuramente un altro libro e la ricerca di un lavoro che mi permetta di continuare a scrivere. Di sola arte non si può vivere, soprattutto con i guadagni che ti fai con Amazon da self… quindi… tutto è possibile per ora.

Che aspettative hai, riguardo il tuo mestiere di Autrice?
Vendere tanto… e un giorno passare da una libreria e vedere un mio libro nello scaffale.

Il lavoro del self è duro e costante, come lo svolgi?
Il lavoro del self è difficilissimo perché ti manca l’editore che ti sprona e il revisore di bozze che ti consiglia. Da solo devi farti tutto tu e se sei al primo tentativo è doppiamente complicato perché non sai da dove iniziare. Se magari sei come me che hai amiche amorevoli che ti consigliano è tutta un’altra storia, ma non tutti hanno un gruppo di sostegno meraviglioso come il mio. Come lo svolgo? Come tutti, rileggendo il mio scritto fino alla nausea e poi sistemando la forma e facendolo leggere a qualcuno di cui mi fido ciecamente. O così o si salta nel vuoto…

Quali social usi?
Uso Facebook e il blog di Word Press… Twitter non mi piace, Instagram non lo ritengo adatto a un libro e poi…boh, che altri social esistono? Io sono ferma a Facebook!

Che progetti hai?
Nell’immediato mi impegno a dare un senso a questo tour promozionale e a pubblicizzare il racconto di Natale (NDA nel momento in cui sto rispondendo alla domanda non è ancora nemmeno finito ma per il giorno in cui leggerete l’intervista spero vivamente sia già su Amazon da un po’) e poi devo rimettermi al lavoro per editare il prossimo romanzo. Chi si ferma è perduto!

Che rapporti hai con altri ‘colleghi’ Self?
Ne conosco parecchi e essendo diventata self io stessa capisco i loro problemi. Appena è uscito “A Causa tua” ho avuto la bacheca intasata di persone che scrivono che mi chiedevano come avessi fatto…e io a tutte ho risposto come. Non sono una persona cattiva se non mi si fa arrabbiare, se mi si domanda con garbo rispondo sempre allo stesso modo. Qualcuna (non dirò chi) l’ho anche editata e spronata a darsi da fare per diventare self lei stessa… sì, sto parlando di una lei. XD

E che rapporti hai con la lettura? Riesci a leggere? Quali generi prediligi? Che libri rileggeresti e soprattutto: quale libro hai amato maggiormente ed ami ancora attualmente?
Prima di iniziare a scrivere sul serio leggevo tantissimo, ma davvero tanto, tipo due o tre libri almeno. Quasi uno alla settimana. Adesso faccio molta più selezione e soprattutto leggo i proseguimenti delle saghe che ho incominciato (tipo “Il trono di spade”, per dirne uno). Leggo quasi di tutto, se la trama mi attira in quel momento e/o mi ispira il titolo lo prendo e lo leggo, non ho mai fatto molto caso alle etichette di genere. Però col tempo ho notato che i thriller e gli horror mi piacciono proprio poco, il resto leggo di tutto dallo storico al romanzetto rosa stile Harmony. Rileggo di rado perché ho davvero un sacco di arretrato, ma ho riletto almeno un paio di volte tempo fa le saghe urban fantasy che seguivo. Un libro che amo ancora attualmente dopo tanto tempo? Lover Awakened che è il terzo volume di una saga urban fantasy di cui sono appassionatissima, lo cito sempre e ne parlo allo sfinimento. Ma mi piace davvero un sacco sia lo stile dell’autrice che i personaggi, nessuno escluso (e sono parecchi, giuro).

A proposito di libri, ti va di regalarci qualche notizia sul tuo prossimo lavoro editoriale?
Come no… il prossimo libro che vorrei pubblicare sarà simile ad “A causa tua” per argomento, ma totalmente diverso. È già quasi pronto, devo editarlo e farlo leggere a qualcuno una volta sistemato, ma mentre lo scrivevo avevo un sacco di seguito. XD

Un libro (o saga) di cui vorresti il proseguimento?
Spero vivamente di leggere fino alla fine Il Trono di Spade, DEVO SAPERE chi siederà sul trono alla fine di tutto. Sono sicura che mi capite!

Biblioteca vs Libreria e perché?
Libreria. Me lo devo portare a casa e annusare in tutta calma! Per il momento sono troppo attaccata alla carta per prenderla in prestito.

Quali sono i tuoi punti di forza nella Scrittura. E le tue difficoltà?
Ho difficoltà come tutti. Chi mi consiglia, mi dice che sono sbadata e non mi accorgo delle ripetizioni. A volte scrivo frasi troppo complesse e quindi rileggendo mi ritrovo a smontare interi paragrafi per semplificare e poi… Boh! I miei pregi credo sia un po’ presto per saperli. Ma secondo i miei recensori di Amazon (fedelissimi sconosciuti che hanno recensito il mio piccolo) riesco ad emozionare e trasportare con le mie parole in luoghi del passato.

Perché la gente dovrebbe leggere il tuo libro e, come pensi che questa storia possa cambiare il mondo e le persone?
Chi non mi conosce dovrebbe leggere questo libro perché bisogna agevolare l’editoria italiana e quando si legge BISOGNA ASSOLUTAMENTE lasciare una recensione. Per un self è la linfa vitale per restare a galla! Ragazze dico sul serio, recensite quello che leggete, che vi sia piaciuto o meno, che sappiate fare un analisi del testo o no… non importa! Ogni parere è importantissimo.
Questa storia può cambiare il Mondo? Dall’argomento che tratta non lo credo molto realistico, magari può spingere qualcuno a informarsi meglio sulla malattia di cui parla e a cambiare punto di vista sugli omosessuali… già smuovesse un solo lettore a informarsi di più sarebbe fantastico.

Spesso gli Autori hanno dei gruppi o dei cantanti beniamini, anche tu ne hai uno o più di uno?
Gruppi musicali non particolarmente. Da ragazzina seguivo tutte le boy band del periodo, ma praticamente si sono sciolte tutte. Ascolto abbastanza musica italiana, ma nessuno in particolare. Vado a periodi. Quindi in sintesi direi di no. Nessuno in particolare.

Hai altri progetti ‘internettiani’?
Al momento no. Ma dopo l’uscita del prossimo libro dovrò progettare sicuramente altro. XD Si accettano consigli!

Credi nei corsi di scrittura creativa o nei manuali di scrittura? Nei premi letterari?
Sì, ho partecipato a un corso di scrittura creativa l’anno passato e ho provato a cercare qualche manuale abbordabile, ma quelli che mi hanno consigliato validi hanno cifre astronomiche che al momento non posso permettermi. I premi letterari invece sono tutta un’altra questione. Non partecipo e non mi ispirano molto…

Cosa consiglieresti per inizializzare qualcuno che ama scrivere?
Di continuare a scrivere e non smettere! La pratica è la cosa migliore per evolvere e solo quando si è certi del proprio lavoro e si ha la costanza di applicarcisi con coscienza si può anche provare a fare il passo successivo. Ma solo se si è sicuri di ciò che si scrive e si fa!– 

La tua esperienza è inerente al tuo lavoro oppure spazia ad altri argomenti? (programmazione, montaggi video et similia)
La mia esperienza passata è varia. Prima di iniziare a scrivere ho frequentato gruppi di grafica, avevo anche scaricato photoshop, ma era la prova di un mese… poi non c’è più stato verso. Ho imparato a fare due cavolate e poi ho mollato perché non trovavo più nessun tutorial per destreggiarmi in modo decente. Poi ho provato anche a fare qualche video… ma usando sempre programmi on line dopo un po’ o pagavi o non potevi più usarli e quindi mi sono ritrovata a fare solo video piccoli con immagini con media player… roba semplicissima. Alla fine non so fare ne grafica ne video in modo decente, solo proprio a livello basilare. Ora mi sto dilettando con i blog, già lì ci va abilità a non impazzire con i codici html. Non c’è verso che mi rassegni… ogni tanto devo sperimentare qualcosa.

Che opinioni hai sul… paranormale? Considerando che la scienza afferma che l’uomo vede solo il 4% di una realtà che ci circonda e che solo pochi vedono, in pratica esiste un 96% di ‘mondo che non si vede’.
Paranormale? Tipo fantasmi e roba simile? La evito come la peste. Da piccola, dopo aver visto due scene di E.T. ho avuto incubi per un anno intero… basta dire questo per capire quanto io ne sia poco portata. Se volete farmi morire di paura non dovete portarmi a vedere un film horror, dovete portarmi in un cimitero di notte o in una casa diroccata di notte. Sempre che riusciate a convincermi a scendere dalla macchina di notte!

Quale creature fantastica o mitologica ti piacerebbe essere?
La sirena! Non c’è dubbio. Mi ha sempre affascinato il mito della creatura mezza donna, mezzo pesce. Però ammetto che i vampiri e i licantropi mi piacciono, ma se dovessi scegliere resto sulla sirena. Almeno è eterna 😉

Hai trovato la leggendaria Lampada Magica, pensaci bene, quali sono i tuoi tre desideri?
Le tre S! No…Ok, scherzo… Dopo un’intervista così seriosa me l’hai servita su un piatto d’argento. Se avessi la lampada magica chiederei di sdoppiarmi. Così una scrive e una fa i lavori in casa e va a lavorare. Poi non lo so, credo mi piacerebbe trovarmi in eredità una di quelle case immerse nel verde, magari in un paesino di campagna, non bosco o montagna. Mi basta la pianura. E alla fine un bel marito ricco… così mi sovvenziona per farmi pubblicare da una Ce e sono a posto! Se devo desiderare facciamolo in grande, no?

Che rapporto hai con gli Animali?60728_10200652816426011_1715090566_n
Ho una cagnetta, Diana, che ha ispirato Reedy. Il cagnolino che tiene compagnia al protagonista alla fine del libro. Poi ho una piccola stalla con qualche coniglietto, qualche gallina e sei o sette anni fa avevo 2 oche e qualche cappone. XD A me e mio padre piacerebbe anche avere qualche capretta o pecorella… ma per adesso non lo vedo possibile con i vicini che mi ritrovo.

Hai degli scheletri nell’armadio?
Ti piacerebbe saperlo…eh?

Cosa ne pensi di questa epoca del digitale? I cartacei si estingueranno, oppure quelle Case Editrici che non si adeguano con gli e-book, vinceranno la battaglia?
Spero vivamente che i cartacei restino in vita. Per il momento sono troppo affezionata alla carta. Non dico di no agli e-book e comprendo chi ha esigenza di scegliere quel formato, ma per il momento posso ancora fare uso di quella meravigliosa opera d’arte dei cartacei e ne approfitterò finché posso. Per le CE spero che resistano e non elimino uno dei due formati a prescindere, preferisco avere la scelta.

***

Vi è piaciuta la tappa? Cliccate qui per accedere al calendario con i link della varie tappe —> CLICK

Calendario Federica

E non perdetevi l’opportunità di finire insieme a noi questo viaggio. Federica ci tiene a invitarvi tutti a partecipare al GIVEAWAYS che è partito il 5 Dicembre insieme a questo Blog BOOK TOUR, e si concluderà il 26 Dicembre, A QUESTO LINK dove chiunque voglia partecipare avrà l’occasione di vincere ad estrazione una copia del libro. Al primo estratto in e-book al secondo in formato cartaceo. ISCRIVETEVI E TENTATE LA FORTUNA.

003a1bb1_mediumFederica Martina ha creato una versione Natalizia di ‘A Causa tua’, con annesso il Racconto di Natale, che aspetti a comprarlo? —-> GUARDA SU AMAZON

 

Pubblicato in: BlogTour

SILVIA MARCHESINI

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Vi ricordate la tappa che Solo 1 altra riga ha proposto? Bè, di recente il Blog Tour è finito, ma se volete ri-godervelo, questi sono i link che vi porteranno direttamente dentro gli articoli dedicati! Inoltre ci saranno i nomi dei vincitori e notizie sull’Autrice e i suoi libri!
Vi siete divertiti? Lo avete seguito tutto?
Grazie da parte di tutti noi!

Sorgente: SILVIA MARCHESINI

Pubblicato in: BlogTour, Mezz'oretta con l'Autore

Silvia Marchesini – Blog Tour

Silvia Marchesini BlogTour

Con Silvia Marchesini viene lanciata questa nuova rubrica dedicata a chi ama Scrivere ed anche a chi ama Leggere, in questa prima tappa scopriremo un po’ di cosa parla il primo libro di questa duologia, curioseremo anche un pochino nella vita dell’Autrice e ci godremo un piccolo stralcio del primo volume!

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CLICCA L’IMMAGINE PER LEGGERE MEGLIO

Tra il dire e il fare c’è di mezzo …
Dopo un prologo che descrive una pura scena fatata, ci ritroviamo di fronte ad una delle protagoniste della storia, Frida, che, isolata in uno scenario montano innevato, legge un libro, con quella forte atmosfera intima e appartata, proprio come nella scena de ‘La Storia infinita’, chi non ricorda l’intramontabile Bastian accampato nello soffitta della scuola?
La nostra protagonista però non è una ragazzina, ma una giovane donna di quasi trent’anni; la scena in cui ci imbattiamo ci aiuta indicativamente ad inquadrarla e ad inserirla in un contesto del tutto inusuale.

Frida ama leggere, ama storie e Leggende; Frida è una ragazza buona; Frida non ha ancora trovato un fidanzato.

Lavora stagionalmente in un rifugio di montagna e già dalle prime righe ci troviamo in un contesto particolare: Frida ama leggere storie di fantasia sì, ama sognare e cerca tra le righe dei libri il suo Principe Azzurro, ma sulla soglia dei trent’anni ritiene che c’è una bella differenza tra leggere e credervi. Nelle prime righe del romanzo, in cui lei compare, la vediamo appartata in un paesaggio montano, d’inverno, assorta nella lettura di un libro fattole trovare dal Sig. Garsi, che vi dico tranquillamente non vedrete mai comparire come personaggio attivo, ma solo sempre come comparsa nella storia. Molto interessanti invece le sue figlie, cresciute rispettose nei confronti della Natura e soprattutto molto ‘credenti’, leggendo scoprirete come e cosa!
Saranno loro ad aprire la via a Frida, saranno loro le vere sapienti e sagge.
Il libro è costellato di spiegazioni di natura varia, di nomi di creature e di leggende che attirano l’attenzione come una calamita. E’ intuibile che l’Autrice abbia fatto molte ricerche, tra le righe del romanzo veniamo catapultati in un mondo magico di neve, di boschi e di creature; alcune buone, alcune cattive ed altre imparziali.
Questo posto è Fardan.
E attraverso l’abilità narrativa di Silvia Marchesini, vivremo sia la parte magica, che la parte reale, vista dai semplici umani. L’orrore e lo splendore del suo mondo Fantasy si sposa magnificamente con la parte ‘urban’ del romanzo.
Le scene sono descritte in modo formidabile: semplici ed impattanti, il problema sta nel fatto che sono così coinvolgenti da indurre la rilettura di certi passi, per poterne godere a pieno il significato e la visione mentale. L’Autrice dona alle sue parole lo stesso potere che hanno le sue creature fatate. Poche volte mi capita di resistere all’impulso di proseguire la lettura per fermarmi a rileggere dei passi; la narrazione del libro assomiglia per certi versi ad una lunga poesia, ricolma di emozioni.
Infatti, capitoli come quello che vede partire due dei protagonisti per la missione, è poesia allo stato puro. Lo scenario si spezza in due versioni:
1) L’universo magico gestito da Blaidd;
2) L’universo reale, ma non privo di magia, dove abitano gli animali, in quel bosco ricolmo di suoni e di voci, di vento e di profumi.
Ecco, questo volevo anche dire. Silvia Marchesini è riuscita distintamente a narrare di due mondi divisi dalla magia. Due mondi che in realtà sono uno soltanto: Fardan. Ma che Silvia ha saputo magistralmente descrivere e narrare, sia dal punto di vista umano, che da quello magico.

Blaidd. Un personaggio che ancora prima di conoscere aveva, tra i suoi fan, una fama spettacolare. In questo primo libro (si tratta di una duologia) l’ho scoperto e conosciuto.
Blaidd è un personaggio particolare e non posso svelare molto su di lui, dovete leggere, scoprirlo tra le righe. Per una buona metà del libro è descritto come un Dio. Di una bellezza intramontabile, le sue apparizioni sono come quei disegni senza tempo di Artisti famosi. Il carattere volubile, capriccioso e inarrivabile di Blaidd, tipico delle creature fatate, è sempre coerente con sé stesso, il che non è affatto difficile vista la sua proverbiale imprevedibilità! Credo che il suo mito nasca dal fatto che per oltre metà del libro vive e si svela attraverso gli occhi e le opinioni di Frida, avvalorando la sensazione di creatura mitologica e meravigliosa; il fatto di vederlo spesso tramite gli occhi di Frida, avvalora le sensazioni del suo status ‘non umano’ e sappiamo molto poco di quello che sente o che è in realtà. Ed è proprio per questo motivo che questo primo libro è bello due volte: dopo aver appreso quel che ci serve per farci un idea della storia che stiamo leggendo, giungeremo poi, oltre la prima metà del libro, per scoprire che Blaidd è molto più di uno splendido arazzo irraggiungibile e verremo messi al corrente della sua storia. A quel punto ci accorgeremo che, dietro quel bel faccino in copertina, non c’è solo un ‘bastardo’. Da lì ad innamorarsi non ci vuole molto, ma questo è un processo personale e ve lo dovete vivere attraverso la lettura, ricordando, cosa molto importante, che questo non è principalmente un romance, almeno secondo il mio punto di vista.

Oltre a tutto quello che ho enumerato sin’ora c’è anche da aggiungere che la narrazione epica non impedisce all’Autrice di regalarci sorrisi sinceri e parecchie scene piuttosto ironiche, grazie ad esse si può anche allentare la tensione della trama, rilassandoci e svagandoci un po’.
Un gioco mortale gestito da un Dio, costellato di rune celtiche cariche di significati, che una dopo l’altra dovranno essere interpretate ed usate per arrivare alla successiva prova.
Poi l’amore proibito tra due creature, che forse si basa solo su miti e leggende e che in questo libro assisteremo alla sua la nascita, forse un po’ troppo semplicistica a parer mio. (confido che nel secondo libro scenari e situazioni descritti si completino e diano un maggiore significato allo storico e crudele gioco secolare di quello che chiamano “ingannatore”).
Moltissimi personaggi tutti da scoprire, molte nozioni sulle leggende del luogo e soprattutto molte emozioni ed un finale degno della poesia raccontata nel libro.
Ho molte aspettative per il prossimo libro che mi comprerò quanto prima.

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CLICCA L’IMMAGINE PER LEGGERE MEGLIO

Mezz’oretta con Silvia Marchesini

Per cominciare…  a beneficio di tutti coloro che non ti conoscono mettiamo il link della tua biografia CLICK
Il successo di un Autore a cosa è dovuto, secondo il tuo personale punto di vista?
Il successo di un autore, a mio parere, dipende da molteplici fattori. Innanzitutto, se si parla di successo editoriale e commerciale, temo che al giorno d’oggi la cosa non sempre riguardi la bravura dell’autore. Troviamo sempre più spesso, libri ben al di sotto dei normali standard qualitativi, che però hanno un grande successo, dovuto solo al marketing e al potere delle grandi case editrici. Se rimaniamo invece tra gli esordienti, il discorso è ben diverso. Qui, senza pubblicità e senza supporto, o quasi, devi per forza dimostrare quanto vali e questo puoi farlo solo se metti anima e corpo in ciò che fai. Per scrivere bene, credo serva prima di tutto un po’ di talento innato e poi tantissima umiltà, tanta voglia di imparare e migliorarsi e nessuna paura di ammettere i propri limiti, bensì la volontà di superarli. Nessuno nasce scrittore, se hai talento, devi sudare per imparare a usarlo, di questo sono fermamente convinta.

In quest’epoca dove tutti possono scrivere (e pubblicare) ma pochi sono Scrittori, secondo te, come si riconosce un lavoro ‘decente’ da uno no?
Quanto detto prima, ci porta a questa seconda domanda. Un lavoro ben fatto è un lavoro curato, studiato ed editato come si deve. La scrittura è ispirazione, certo, con l’ispirazione si inizia a scrivere, si buttano fuori idee ed emozioni, ma poi il tutto va rivisto, educato e reso fruibile da chi non era nella tua testa mentre scrivevi e dunque ha bisogno di strumenti per capire e godere di ciò che legge. Ci sono moltissime regole da seguire per scrivere un testo di valore e non posso elencarle tutte, ma se un libro ti tiene incollato alle pagine, non ti delude, anzi ti sorprende, non ti fa sentire perso mentre leggi, ti mostra le immagini come fosse un film e ti fa entrare in contatto con i personaggi, tanto da sentirli vivi, allora è un buon libro.

Che altri generi letterari maneggi oltre al Fantasy in cui pensi di cimentarti?
Le mie letture preferite appartengono senza dubbio all’universo fantasy (classico e urban perlopiù), ma amo leggere anche i classici, i romanzi d’avventura, i mistery e gli storici, però non credo che potrei mai cimentarmi, come scrittrice, in qualcosa che non sia fantasy. Ci ho provato, ora ad esempio sto scrivendo un libro molto diverso dai due precedenti, ma l’elemento fantastico è la molla che fa scaturire le mie emozioni, la chiave per sviluppare la trama e il motore che mi fa amare i miei personaggi. Non potrei farne a meno.

Qual’è il tuo libro preferito in assoluto?
Il mio libro preferito in assoluto è La Storia Infinita di Michael Ende. È grazie a quel libro se sono ciò che sono e se scrivo ciò che scrivo.

La scienza afferma che l’uomo vede solo il 4% di una realtà più vasta, qual’è la tua opinione e come pensi si possa spostare il velo per ‘vedere’?
Io non sono un’amante delle statistiche, ma sono convinta che attorno a noi ci sia ben più di ciò che i nostri occhi possono vedere. I cultori della tradizione popolare affermano che la magia svanisce quando noi smettiamo di crederci, che non vedremo mai qualcosa se non siamo convinti che esista. Dopo aver letto decine di libri sull’argomento, credo abbiano ragione. Il segreto sta nel guardare con gli occhi del bambino, che sa meravigliarsi di qualunque cosa e che non pone limiti alla propria immaginazione.

Cosa ne pensi di questo mondo frenetico che ha sostituito il cartaceo con l’e-book e soprattutto soppiantato l’editoria classica in favore di metodi più intuitivi e dal risultato più immediato?
Io temo di essere, purtroppo o per fortuna (decidi tu), una conservatrice. Non credo che amerò mai gli e-book e penso che la tecnologia sia una gran cosa, ma non quando soppianta i piaceri della vita. Tenere in mano un libro, respirarne l’odore, sentire il rumore delle pagine… nessun aggeggio elettronico mi darà mai un simile piacere. Ora la sparo grossa: se non fosse troppo faticoso e dispendioso in termini di tempo, scriverei i miei libri a mano, anziché usare il pc.

Abbiamo appreso della tua passione di sommelier, se dovessi consigliare un vino ai tuoi lettori, quale sarebbe? Per entrambi i libri?
Un vino da abbinare ai miei libri? Domanda non facile. Forse a entrambi bisognerebbe abbinare un vino rosso, morbido, caldo, dolce e persistente, di quelli che ti accarezzano la gola e il palato come amanti impetuosi e ti lasciano un’eco lunga e piacevolmente struggente. Per fare qualche nome: Recioto della Valpolicella, Vin Santo Occhio di Pernice, Moscato Rosa Trentino, Primitivo di Manduria dolce naturale, Montefalco Sagrantino Passito.

Tra i tuoi hobby vi è anche il giardinaggio, sei sul classico oppure sei riuscita a coltivare specie esotiche? E che ne pensi delle piante insettivore?
Purtroppo l’hobby del giardinaggio l’ho dovuto un pochino abbandonare. Qualche anno fa ho cambiato casa e ho lasciato mio malgrado il mio adorato giardino. Dove abito ora ho poco spazio, quindi mi dedico a piante semplici e di certo non esotiche, dato il clima piuttosto rigido dei nostri inverni. Una delle mie piante preferite è la camelia e sono particolarmente orgogliosa del noce che ho in giardino, albero notoriamente carico di significati esoterici. Non ho mai avuto piante insettivore e ti dirò che le trovo un tantino inquietanti, seppur di notevole fascino.

Le persone che desiderano conoscerti dove possono andare, su Internet? Inteso come posti virtuali tra siti e forum (non tuoi personali) che frequenti assiduamente.
Io non sono un animale da web. Anni fa frequentavo diversi forum, ma da quando scrivo, ho abbandonato tutto il resto, per mancanza di tempo. L’unico modo per seguirmi è attraverso la mia pagina Facebook.

Quali sono i tuoi obbiettivi più importanti, per i prossimi (diciamo) sei mesi?
Chi mi conosce sa che non amo fare progetti. C’è stato un tempo in cui i progetti erano la mia ragione d’essere, poi la vita ti insegna che lei fa esattamente ciò che vuole e se ne frega di quanto tu ti impegni a progettare. Perciò ora vivo alla giornata e al massimo programmo il fine settimana, ma solo se ho qualcosa di veramente importante da fare. Da qui a sei mesi non ho la più pallida idea di dove sarò. Scriverò di certo, magari avrò finito ciò che ho in cantiere e forse avrò anche l’occasione di tenere un corso di scrittura creativa, se la cosa andrà in porto. Lo spero, ma non pongo limiti alla provvidenza.

Ti va di svelarci qualche segreto su tue eventuali future creazioni?
A proposito di progetti letterari (in questo caso, la parola progetto ha un diverso significato), sono a buon punto con il mio terzo libro. Parliamo sempre di urban fantasy, con un pizzico di mistery e qualcosa di avventura. Per capirci, l’idea è quella di una specie di romanzo alla Dan Brown, ma con elementi fantastici e l’immancabile nota romance. Stavolta ho scomodato figure storiche realmente esistite attorno al sedicesimo secolo nel nord-est della nostra penisola: i Benandanti. Si trattava di gruppi di uomini e donne che viaggiavano di paese in paese offrendo servizi in cambio di cibo e alloggio. Erano perlopiù guaritori e sapevano difendere la gente comune dai malefici delle streghe. In pratica avevano più o meno le stesse caratteristiche di streghe e stregoni, solo che erano figure positive, ricevevano il loro incarico direttamente da un Arcangelo e combattevano il male. L’Inquisizione naturalmente finì per assimilarli alle streghe e cominciò a perseguitarli. Ci sono molte testimonianze dei loro processi negli archivi storici di diverse città del nord e uno in particolare è presente anche nell’Archivio di Stato a Parma. Da qui ho preso spunto per raccontare la mia storia. L’ispirazione poi si è estesa più a sud, fino alla Toscana, più precisamente all’Abbazia di San Galgano e alla storia della beatificazione del santo omonimo, che mi ha offerto molti spunti. Infine, mi sono fatta un giro virtuale nella mitologia greco-romana, soprattutto per quanto riguarda il mito della Diana Italica, dettagliatamente descritto da Frazer ne Il Ramo d’Oro. Insomma, una bella schiera di miti, leggende e anche vera storia, nostrani. Giusto per essere un po’ creativi.

A proposito di libri…
Perché scrivere Fantasy?
Scrivo fantasy perché è così che vedo il mondo. Mi spiego. Non sono né folle, né ingenua, ma ho bisogno di qualcosa che renda sopportabile la realtà. Uno dei miei scrittori preferiti è Terry Brooks e lui sostiene che tutti gli autori fantasy, ad un certo punto, entrano a far parte del mondo che hanno creato. Io concordo con lui e posso dire che si tratta di un processo naturale, inevitabile e senza dubbio meraviglioso. La sensazione che ne deriva è impareggiabile e non vi rinuncerei per nulla al mondo.

Come pensi che, il tuo libro possa cambiare il singolo lettore e di conseguenza, come potrebbe cambiare il mondo?
Sinceramente non credo che i miei libri possano cambiare la gente e tanto meno il mondo. Non sono abbastanza presuntuosa per pensarlo, anche se, senza dubbio, chiunque venga rapito da un libro, alla fine ne esce un po’ diverso. Il mio desiderio è semplicemente quello di scrivere per intrattenere, raccontando una bella storia e possibilmente, regalare emozioni e far sognare. Ognuno è libero di “leggere” ciò che vuole nei miei libri, di trarne l’insegnamento che preferisce e di trovare il significato che più gli aggrada. Io non insegno niente a nessuno, se non a tenere aperto quel famoso occhio interiore che permette di vedere quello che non c’è.

Pensi che nella tua storia ci sia qualcosa di assolutamente non visto, nel panorama Fantasy?
Io sono del tutto convinta che la ricerca dell’originalità a tutti i costi sia una grandissima perdita di tempo. Dopo secoli di letteratura, davvero è possibile pensare che esista ancora qualcosa di non detto? Io non lo credo. Credo però che ci siano molti modi di presentare le proprie creazioni ed essere originali, rispettando ovviamente il proprio stile narrativo, forse è possibile. Nei miei primi due libri, io traggo spunto per i personaggi dalla tradizione popolare orale dell’Appennino Parmense. Non ho idea se qualcuno l’abbia già fatto, di certo non è un argomento comune, ma non è per questo motivo che l’ho scelto. Ciò che mi interessava era riscoprire questa mitologia nascosta che in pochi conoscono e renderla accessibile a tanti, attraverso una storia. Se questo può essere considerato originale, allora lo sono anche i miei libri.

Chi inviteresti a pranzo, per presentare il tuo libro?
Con quale Autore andresti a cena per realizzare un libro a quattro mani?
Prima di tutto vorrei invitare un giornalista o un critico letterario, per avere un po’ più di visibilità, poi inviterei un regista, per proporgli una sceneggiatura. Se devo sognare, almeno sogno in grande… Se invece potessi condividere un’esperienza di scrittura con un altro autore, credo che sceglierei un’amica e non qualcuno famoso. Il processo creativo è troppo intimo e personale per condividerlo con chiunque, quindi dovrebbe essere qualcuno con cui sono in sintonia, qualcuno senza velleità da prima donna, come potrebbe invece essere un autore famoso. Cito due compagne di scuderia, tipo Chiara Panzuti e Anna Giraldo, con cui penso di avere anche molto in comune.

Com’è nato il personaggio maschile?
Blaidd è nato leggendo uno di quei libri a cui accennavo poco fa, riguardanti le leggende popolari appenniniche. Ho trovato solo brevi accenni alla misteriosa figura del Pastore dei Lupi, ma sono bastati a suscitare la mia curiosità e mettere in moto il processo creativo. Anzi, ammetto che l’intero libro è nato grazie alla figura di Blaidd. Dopo aver scoperto l’esistenza di questa mitica creatura, un giorno, vagavo su Internet in cerca di immagini che mi potessero ispirare e ne ho trovata una che rispecchiava alla perfezione l’idea che mi ero fatta di questo personaggio. Quel disegno sembrava uscito direttamente dalla mia immaginazione e mi ha colpito come un pugno. Così, di getto, ho scritto la scena dell’incontro tra Blaidd e Frida, senza nemmeno avere l’idea di una trama e da lì tutto è cominciato.

Qual’è la tua scaletta personale di promozione e divulgazione delle tue opere?
Promuovere la propria opera, per un autore emergente, non è semplice. I canali sono pochi e se aggiungi che io manco totalmente di capacità imprenditoriali, la cosa si fa ardua. La casa editrice Linee Infinite, pur con mezzi limitati, fa moltissimo per i suoi autori, organizzando presentazioni e invitandoci e fiere ed eventi letterari. Poi per il resto, tocca a noi. Io ho organizzato personalmente diverse presentazioni, ho proposto il libro alle librerie, ho contattato il giornale locale per farlo recensire e ho creato una pagina su Facebook, più che altro per pubblicizzare gli eventi e pubblicare book trailer e foto. A tutto questo, si aggiungono le opportunità fornite dai blogger, ai quali sarò sempre molto grata.

Se il tuo libro diventasse un film, chi vorresti come regista e nel cast?
Bella domanda. Alla regia credo vorrei David Yates, mentre per il cast, non sarebbe semplice trovare qualcuno che incarni la perfezione di Blaidd. L’unico a possedere una sorta di bellezza androgina come la sua, è Jonathan Rhys Meyers. Frida potrebbe essere Natalie Portman, Efreet me lo immagino tipo Liam Hemsworth, Sabrina somiglia a Jennifer Lawrence, mentre per Sirio potrei scegliere Hayden Christensen. Poi, per Dorcha sarebbe perfetta Nikki Reed, per Snair Scarlett Johansson, per Arian, Megan Fox e per Virna, lo so, fa ridere, ma a me viene in mente Angela Lansbury.

Per concludere ti vorrei domandare: che cosa diresti in poche parole ad una persona per convincerla a leggere almeno il tuo primo libro?
Dato che, come dicevo, sono una pessima venditrice, probabilmente non convincerei nessuno… ma se dovessi provare, direi che il mio libro è adatto a chi ha voglia di intraprendere un viaggio in un mondo molto vicino al nostro eppure invisibile, un mondo antico e nuovo allo stesso tempo, dove le regole non esistono e dove le passioni esplodono con la forza di un uragano. È un’avventura emozionante e un’intensa storia d’amore, è un inno alla natura incontaminata e un invito a scoprire la magia nascosta in un’antica leggenda.

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Non perdetevi neanche una tappa, ecco il resto del calendario!
27/08- Intervista, estratto, booktrailer 1 romanzo e apertura blogtour con giveawey – Sonia “Solo Un Altra Riga”https://solo1altrariga.wordpress.com/
28/08 – Frida si racconta – Paola “books what else”
http://bookswhatelse-it.blogspot.it/
29/08 – Blaidd si racconta – Consuelo “My Secret Diary”http://themydiarysecret.blogspot.it/
30/08 – Sabrina si racconta – Angela “Lovingbooks”
http://www.angelawriter90.wordpress.com
31/08 – Efreet si racconta – Anna “L’acquarello di un attimo”http://lacquerellodiunattimo.blogspot.it
01/09 – Intervista, con estratto e booktrailer 2 romanzo – Doriana “la biblioteca di Persephone”http://labibliotecadipersephone.blogspot.it/
02/09 – Dorcha si racconta – Elisa “the enchanted Library”http://lalibreriaincantatadiselene.blogspot.it/
03/09 – Elvira si racconta – Ilenia “Libri Di Cristallo”
http://libridicristallo.blogspot.it/
04/09 – Sirio si racconta…