Pubblicato in: 2014, Inquisizione, Narrativa, Storico

Nè carne nè pesce, decisamente no…

www.inmondadori.itTRAMA – Spagna, 1544. Mariana ha un animo ribelle. Figlia di un nobile castigliano, fin da bambina passa le sue giornate tra gli scaffali della vecchia biblioteca. Solo circondata dai libri si sente veramente se stessa. Immersa nella lettura trova rifugio dalla rigidità e dall’oppressione della sua famiglia, attraverso le parole immagina un futuro diverso. E adesso che è entrata al servizio del re, sembra aver conquistato la sua libertà. Ma l’indipendenza a lungo sognata non dura che un istante. Il suo destino è già scritto, suo fratello ha deciso per lei: andrà in sposa al viceré nel lontano Nuovo Mondo. Eppure, inaspettatamente, in questa terra dal fascino antico scopre una nuova strada per la felicità che passa per le pagine di un prezioso taccuino. Sotto cieli di straordinari colori, in valli sconfinate dai mille profumi, sopraffatta da una passione sconosciuta, scopre una nuova forma di libertà: l’amore. Miguel conquisterà il suo cuore, proprio lui che lei non può amare…

Chiariamo subito una cosa: le intenzioni ci sono, solo che non sono state espresse al 110%.
Nella mia personale definizione, in generale sui libri, esiste una categoria (a cui sinceramente non  ho mai dato un nome), che consiste in una storia dal potenziale eccezionale, finita purtroppo in mane sbagliate. Ma non è colpa degli Autori, esiste una legge Universale che impone il rilascio di un’idea impareggiabile ad un qualsiasi individuo ricettivo, qualora, il creatore supremo di quell’idea l’abbandoni, non la sviluppi o si arrenda. Ne consegue che chi riceve l’idea non la potrà mai esprimere come il creatore della stessa…
In questa lista ci ho messo anche l’Autore de ‘La Bussola d’Oro’ peraltro 😉
Non chiedetemi le prove di questa teoria, piuttosto ditemi se anche voi siete in questa amara lista, perchè io ci sono già…

Nerea Riesco, per me prima avventura con lei, copertina accattivante, così come il titolo. Dai, sono le prime cose che ci colpiscono, vero? A me ha intrigato questo sapore di miele e cannella e francamente la storia è andata avanti bene sino a che, era evidente, che tutto voleva portare all’approfondimento di una cultura ed un popolo famoso direi, visto che una loro profezia a fatto impazzire un bel po’ di gente nel 2012, ma ahimè, secondo il mio modesto parere non ci è riuscita e come da titolo: nè carne e nè pesce.
La storia dei Maya, esposta da lei, non mi ha appassionata, preferisco di gran lunga leggere libri specifici che parlino di quel popolo.
E nemmeno la storia d’amore mi ha soddisfatta, tutta quell’energia sessuale descritta con parole troppo poetiche. Andiamo perdinci, forse è colpa mia che mi sono letta tutta la saga del Dardo e la Rosa e tutta la trilogia delle 50 sfumature.. ma leggere in quel modo un unione sessuale, per quanto pura sia, descritta così, naa.
Così, tristemente mi sono ritrovata a leggere le ultime pagine come un calcio in faccia.
Non metterò questo libro nella categoria degli illeggibile, semplicemente lo consiglio a chi è abituato all’acqua e sapone.
Inoltre, sempre secondo me, è proprio la struttura narrativa che fa i capricci, l’esposizione degli eventi nello specifico, buttati li in mezzo a descrizioni di lettere ricevute. Tremenda l’assimilazione in questo modo.
Peccato.

Pubblicato in: 2009, Fantasy, Inquisizione, MITI

Il male? Siamo noi!

il-viaggio-della-strega-bambina-celia-reesTRAMA – Una vecchia trapunta cela le pagine di un diario. Pagine che raccontano la storia di Mary, nipote di una strega. Quando la nonna viene condannata per stregoneria, Mary scappa per sfuggire allo stesso destino e si imbarca su una nave diretta in America, dove spera di trovare una nuova casa, un luogo dove poter essere una persona diversa. Presto cade vittima di superstizioni e sospetti che potrebbero farle subire lo stesso fato di sua nonna. Ma Mary è decisa a non farsi calpestare, torturare e uccidere per un crimine immaginario come la stregoneria.

(libro letto il 31 ottobre 2009)

[possibilità di spoiler]

Già dall’inizio la storia ti prende e ti sbatte violentemente contro un muro, inchiodandoti. Queste primissime righe lasciano basiti, agghiaccianti e la storia comincia così, facendo la conoscenza di Mary, un’adolescente del 1600 (’59 per l’esattezza).

Una cosa che dovete sapere subito: non è una storia vera o meglio, le pagine nella trapunta sono un’ invenzione per rendere la storia una cronaca. Perché ve lo dico? Per evitarvi di passare dall’amarezza (della delusione che Mary non esiste) alla consapevolezza. Sarà anche vero che quella ragazzina non è mai stata reale, ma incarna centinaia di donne e giovani donne che hanno subito le stesse condanne: arse vive, impiccate, puntonate, affogate. Queste non sono fantasie, sono avvenimenti realmente accaduti. Mary Newbury ci racconta la sua vita, il suo dolore, le notti popolate da incubi.

Celia Rees scrive questo libro come fossero pagine di diario rimesse in ordine, Mary scrive in queste pagine consapevole del fatto che le parole sono potenti, consapevole del fatto che la sua vita deve essere messa per iscritto e soprattutto, a quindici anni, consapevole del fatto che lei non è il demonio.

1600, un secolo di evoluzione, di espansione. La traversata dall’Inghilterra per andare nelle Americhe (Massachusetts) raccontata con gli occhi di Mary è indescrivibile, bellissima! Mi ha fatto venire un magone terribile. Distese e distese di foreste, un mondo verde pieno di animali, di vita, di risorse, di cibo, per chi, come gli Indiani, sapevano procurarselo. Un mondo stupendo, ma anche spietato.

Noi ci alziamo oggi, premiamo un bottoncino e la casa dopo mezz’oretta si riscalda e noi possiamo sorseggiare il nostro caffè leggendo il giornale. Tra le righe di Mary possiamo osservare come gli inverni, specialmente quel primo inverno nella nuova terra, fosse stato spietato: confinati in casa, imprigionati dalla neve, ore ed ore a cercare di riscaldarsi perché alcuni alle finestre non avevano il vetro ma materiali di fortuna (il vetro costava troppo caro). E le malattie li devastavano, i geloni ai piedi alle mani, freddo, freddo, freddo…

Un resoconto di quel secolo scritto egregiamente, anche se parecchie volte, durante la lettura mi sono cascate le braccia: faccio sempre fatica a credere che la gente, la religione, accomunasse la Natura, gli Indiani e tutto ciò che non conoscevano al Demonio. Parecchie volte ho avuto al tentazione di entrare nel libro e schiaffeggiare codeste persone.

Tanto che volevo loro porre una domanda…
Ma se questo Dio è luce, benessere, sicurezza e vita. Perché ad ogni occasione bisogna allertare le genti con allarmismi sul Diavolo? Se la fede di un cristiano/a è così flebile, non è meglio condurre la propria vita secondo la personale formazione, cultura ed esperienza?
Non avete già fatto abbastanza danni decimando alberi sacri – che per’altro ci danno la vita – e lo avete fatto soltanto per allontanare a determinati tipi di culto per portare tutto verso un jesus christ superstar? Basta non voglio aggiungere altro. Basta.

Sono 99 annotazioni, la 100esima non è di Mary, ma di una persona abbastanza saggia da capire, e sapete che questo libro continua? Quello successivo s’intitola “Se fossi una Strega”

Alcuni dicono che questo libro sia noioso, io non lo penso. L’ho catalogato nei libri che mi hanno in qualche modo smosso dentro.

Se vi state chiedendo se ve lo consiglio la risposta è sì, meglio pensare che non è piaciuto (forse) piuttosto che chiedersi come sarà questa storia, no?

Le Streghe non esistono? O coloro che vengono definite così sono solo persone che hanno sviluppato le loro potenzialità. E sono potenzialità già insite dentro di noi. Non ce le ha impiantate Satana con qualche strano rito. E parlo sia di Streghe che di Stregoni.

Da leggere, da leggere, da leggere!