Un caloroso saluto popolo libroso, anche se non sembra io e Pier continuiamo a leggere e, in questa serata, vi presentiamo questo Review Party, una interessante iniziativa di Saper Scrivere!
Pietro De Sarlo vi presenta –L’Ammerikano– un interessante libro ambientato sia nella nostra Italia, che nella ‘lontana’ America, dagli inizi del ‘900 ai giorni nostri!
Il tranquillo scorrere della vita a Monte Saraceno, un piccolo paese dell’appennino lucano, viene sconvolto dall’arrivo di un uomo dal passato oscuro e inquietante: l’Ammerikano. Wilber Boscom, l’ultimo discendente di una coppia emigrata clandestinamente negli Stati Uniti, ha appena portato a compimento la sua personale e atroce vendetta contro una famiglia mafiosa italo-americana, gli Zambrino, ed è per questo costretto a fuggire per evitare sanguinose ritorsioni.
Ma appena l’uomo approda nel piccolo centro all’ombra dei pozzi di petrolio della Val D’Agri, il suo passato si intreccia con la placida realtà del luogo, alterandone inevitabilmente gli equilibri e innescando una sequenza di eventi che vede in Vincenzo, un suo lontano parente, un contraltare perfetto del protagonista.
La fitta trama di questo libro si snoda in modo piacevole, alternando tragedia e commedia, noir e rosa, ma tenendo sempre alto il livello emotivo della narrazione, e ciò che scorre sotto la superficie del romanzo, condotto con uno stile avvincente e al contempo ironico, è una sovrapposizione di strati splendidamente contrastanti, dove finanza e traffici internazionali si mischiano alle tradizioni e ai vizi di un’Italia che non c’è più. Che crediamo non ci sia più…
Vi proponiamo qui i nostri appunti, pensieri emersi durante la lettura e opinioni varie
GEMELLI DIVERSI
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Le vie della genetica umana sono lunghe, tortuose e inestricabilmente complesse.
Due vite parallele di due uomini, di qua e di là dell’Oceano Atlantico, sottilmente legati da lontani antenati comuni e da una fisionomia quasi identica.
L’uno conduce una vita americana con un iter tipicamente WASP, in una famiglia agiata, titolare di un cantiere navale per yacht privati, e con brillanti prospettive per il futuro, salvo poi imboccare una via discendente che, fra alterne vicende, lo porterà in Europa, nella terra natale dei suoi antenati.
L’altro è l’ultimo scalcinato discendente di un’antica famiglia un tempo facoltosa che dominava con le sue ricchezze l’intero suo paese natìo. Questi, privo di ambizioni di sorta, vive all’ombra della moglie, donna di forte carattere, trascinando la sua vita nella inalterata monotonia, alternata fra la gestione di una piccola bottega d’alimentari e le chiacchere di paese, ferme nella granitica forma mentis di convinzioni rigidamente tradizionaliste e poco aperte (anche se con poche eccezioni) alle innovazioni del mondo moderno.
L’Autore, partendo da questi due personaggi, ma con l’indispensabile corredo di co-protagonisti, costruisce un veritiero affresco narrativo, la cui fluidità d’esposizione mantiene come una calamita il lettore attaccato al libro fino al finale a sorpresa (ma neanche tanto), spaziante nell’arco di un secolo, toccando temi importanti come il fenomeno dell’emigrazione di massa di innumerevoli Meridionali italici e delle loro peripezie nella traversata oceanica e dell’accoglienza non proprio lusinghiera nella patria dei WASP.
Una veloce carrellata dei primi anni del Novecento fino ai primi effetti del “Boom” economico degli Anni Sessanta, nell’Italia del grande sviluppo industriale, visto e sperimentato attraverso il filtro della società del paesino lucano di Monte Saraceno, teatro quasi unico di una genesi di Linee di Vita che dopo tante decadi, risolvono i loro nodi nel loro luogo d’origine. (Pier)
MATRIOSKA STORICA
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«Wilber non credeva ai piani dettagliati e perfettamente organizzati, ma solo a dei canovacci che richiedevano prontezza di riflessi e rapidità nel cogliere le occasioni».
Mi chiedo invece, se l’Autore abbia creato un piano perfetto per questo libro, che è una perla di lettura.
-L’Ammerikano- è una lettura per tutti i palati librofili, un libro (lungo al punto giusto) che tocca svariate tematiche: l’antichità del passato, la quotidianità di un paese, l’ironia della sorte, il dolore della perdita, i misteri di un giallo, le tinte fosche di un film mafioso e molti altri aspetti della nostra esistenza.
«Non dovete pensare che siano i politici a dover cambiare, siete voi a dover modificare la vostra mentalità»
Ed ecco che abbiamo il vero protagonista di tutto il romanzo, abilmente narrato in stile matrioska: Wilber Boscom. Un uomo finito che cerca disperatamente la sua vendetta.
Così, in un incipit tutto casalingo…
«Vince’ tu si’ fesso»
«Rusì, e che è stato? Cosa ho fatto?»
«Vince’ tu si’ fesso e pure strunz’!»
…comincia la storia dell’Ammerikano, storia che va a intrecciarsi con l’albero genealogico della famiglia Ametrano. Una storia che amo considerare una matrioska, giacche ci ritroviamo diversi capitoli che esordiscono con la sfuriata della cara “Rusì” e proseguono, senza quasi accorgersene, a parlare del passato, inteso come vita antica, con i suoi oggetti i cui nomi è difficile ricordare, oggetti oggi sostituiti dai comuni elettrodomestici e che ti chiedi come facevano a vivere senza lavatrice oppure senza congelatore ecc… ma indovina un po’: vivevano lo stesso!
E’ che diciamocelo chiaro: ogni generazione rimpiange un passato svanito, perché viviamo in una società che è sempre più ansiosa e travolgente.
La prosa è molto scorrevole, il libro non ha MAI momenti noiosi, i personaggi rimangono fedeli alla loro personalità.; la nostra matrioska ci porta nei meandri delle vicende di molti personaggi e lo fa con notevole maestria, esplodendo in un finale totalmente spiazzante com’è giusto che sia la fine di un libro!
Voto alto per Pietro De Sarlo e grazie a Saper Scrivere, agenzia letteraria che seleziona e sostiene davvero ottimi Autori! (Sonia)
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