Pubblicato in: 2016, Giallo, Kindle - letture digitali., Narrativa

La Lisbeth dei libri no, dai.


Limprevedibile-piano-della-scrittrice-senza-nomeDietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: da piccoli indizi che sembrano insignificanti, coglie l’essenza di una persona, riesce a mettersi nei suoi panni, pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un’empatia profonda, un intuito raffinato, uno spirito di osservazione fuori dal comune, sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ne ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un’importante casa editrice. Scrive libri per altri. L’autore le consegna la sua idea, il materiale su cui documentarsi e lei riempie le pagine delle stesse identiche parole che avrebbe utilizzato lui. Un lavoro svolto nell’ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare di persona gli scrittori per cui lavora. Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda ad una crisi di ispirazione.

Questo libro faceva parte dell’élite di volumi a cui facevo il filo da mesi, quando l’ho comprato scontato poi, ero felicissima. Però non riuscivo mai ad iniziarlo, perché sono felicemente sposata con la categoria Self Publisher. Non riuscivo sino a pochi giorni fa. Poi l’ho iniziato. E l’ho finito.
Attenzione, la mia non è cattiveria gratuita, ma un tentativo di analisi, sebbene sappia fin troppo bene quali siano i miei limiti culturali e spero che questo volume contenga messaggi e notizie sottili che io sicuramente non avrò capito.
Quel che ho capito invece è che è un libro per le masse.

Sto avendo per le mani davvero tanti libri di Autori Indie (Self Publisher), libri che mi danno soddisfazione, che quando finisco di leggere mi fanno sentire come un vulcano in eruzione, libri di un’originalità sottile. Adoro la categoria degli Autori indipendenti e, nel mio piccolo, continuerò a battermi per loro!

Ma torniamo a ‘l’imprevedibile piano della scrittrice senza nome’. Dov’è sto piano?
Ma non è stato questo ad infastidirmi.
La mia prassi di scelta dei libri avviene sempre tramite estratto (benedico gli e-book), in questo estratto in particolare, non ero arrivata al riferimento di Lisbeth Salander, perché forse avrei valutato meglio la mia scelta. Posso capire che l’Autrice abbia avuto il desiderio di dare, alla sua Ghostwriter, connotazioni, somiglianza fisica e caratteriale della travagliata protagonista della saga Millennium, per motivi che non riesco nemmeno ad immaginare. Ci sta una volta, così, per dare un’idea al lettore.
Ma quando la cosa è ripetuta, dalla trama, dai personaggi e dalla protagonista stessa, mi innervosisco e dico: la Lisbeth dei libri non si può vedere.
Tra l’altro l’argomento principale (libri ed editoria), mischiato ad un personaggio controverso come Lisbeth è proprio inaccettabile (sempre a parer mio).

Inizialmente la trama ci rivela, nella più totale aura di invisibilità, la Dottoressa Sarca, che fa anche un certo effetto, emozionante, eccitante. Poi il personaggio muore, o forse viene posseduto dall’interpretazione di Lisbeth Salander (sì, la continua nomina della ragazza dark è voluta), perché ci ritroviamo tra le mani cazzi e mazzi ed una ragazza metal/dark e volgare. Come ce la vedo la Dottoressa Sarca così? No, non ci riesco.
Non che la trama non mi piaccia, anzi. Anche le interazioni tra i personaggi e la scelta umoristica che risalta sovente, tra le righe, il colpo di scena, la ribalta della protagonista e allora cosa c’è che non va?
Probabilmente (a livello personale) non posso vedere una ghostwriter nei panni della Salander, anche perché, avendo visto il film e le scene davvero forti in esso contenute, non ce la faccio proprio.

Non è un cattivo libro, ma ripeto, secondo me è un libro per la massa.

Alla fine possiamo leggere anche un’interessante intervista all’Autrice stessa e per certi versi mi è molto piaciuto quello che ho letto, le sue risposte insomma, special modo la radiografia che facciamo in automatico noi donne verso gli uomini che incontriamo.
Purtroppo ho anche visto che dopo l’imprevedibile piano ci saranno dei seguiti e non so capire il sentimento che ho provato nel saperlo: positivo, negativo? Boo!
Che dirvi? Al solito, fatevi sempre un’idea vostra e poi passate a dirmela ^^

Autore:

Anno '74, secondo il "personology" è l'anno dell'avventura fantasmagorica. Sono una lettrice accanita, special modo da quando posseggo il Kindle, sono anche una frequentatrice assidua dell'immenso bar di Internet. Sono pigra a ciabattara ma fortunatamente longilinea (anzi, vorrei ingrassare), non ho figli ma ho un fidanzato bambino ed un coniglio puffoso per peluche (che ovviamente tratto nel massimo rispetto) Amo fare shopping, ma solo nelle librerie, adoro andare a mangiare fuori. Amo il caldo anche se da quando vivo qui in Sicilia sta diventando troppo.. caldo e che altro dire? Scopritemi attraverso le mie recensioni, no?

3 pensieri riguardo “La Lisbeth dei libri no, dai.

  1. Io l’avevo letto tempo fa e non mi era dispiaciuto tantissimo. A confronto con Lo strano caso dell’apprendista libraia con cui avevo avuto una pessima storia questo è molto meglio. Lo trovo carino e leggibile. Se vuoi c’è la mia recensione sul blog 🙂
    A presto!

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