Pubblicato in: creazioni di Sonia e Pier, La Leggenda delle Anime

Partita a scacchi con l’Eretto; Incontro con la Civetta messaggera (cap. 24 e 25 ‘La Leggenda delle Anime’)


Indice dei capitoli —-> CLICK

Partita a scacchi con l'Eretto

ultime righe della puntata precedente: Era arrivato il momento e valutò attentamente come muoversi, sapeva che gli incontri erano registrati sia a livello audio che video e prese la sua decisione, quindi parlò, concisa, senza particolari inflessioni nella voce.

24 – Partita a scacchi con l’Eretto.

«Ho avuto dei ricordi, Gina»
La donna annuì, semplicemente, in attesa. Florya valutò che forse sapeva, sin dal principio che lei non era del tutto Eretto, ma quella specie era strana, vivevano diversamente da come lei era abituata.
Per il regno della Natura una percezione era una verità, l’Eretto si perdeva in mille elucubrazioni mentali e anche quando gli si diceva la verità, se questa era al di là della sua capacità di acquisizione, il loro cervello lanciava un rifiuto all’informazione reale.
O forse aveva semplicemente paura di chiedere apertamente, non era certo il luogo per fare certe domande, sorrise maliziosa.
«Ho due indirizzi, ma non sono in questa regione, ti chiedo se vuoi comunque aiutarmi»
Sapeva che Gina non poteva, donna di famiglia con un marito iper-protettivo, ma sapeva che i dirigenti ed i Dottori avrebbero indagato e avrebbero chiesto a Gina di visionare il biglietto con gli indirizzi. Gli Eretto erano strani e per fargli fare qualcosa, spesso si doveva agire per vie traverse. E così accadde, una volta uscita, la Signora Testi fu obbligata a mostrare il biglietto, uno riportava un indirizzo nell’Italia meridionale, in Puglia, e l’altro invece era in Lombardia. Adesso era solo questione di tempo prima che qualche rappresentante della Dominus si smuovesse per fare dei controlli nientepopodimeno che in un ospedale psichiatrico. Aveva tutto il tempo di prepararsi, anche se in realtà, non le serviva neanche un minuto, non c’era nessuna riflessione sull’argomento che avrebbe affrontato e non c’era niente che interessasse maggiormente a quelli della Dominus.

Mentre l’infermiere la riaccompagnava nella sala comune, il suo sguardo cadde su tutte quelle persone malate e per un istante forse le invidiò. Se fosse stata persa come loro, persa e delirante com’era prima di svegliarsi, forse non si sarebbe sentita così, non avrebbe avuto quel senso di schifo nei confronti della sua persona e temette seriamente che i ricordi impiantati stessero modificando la sua struttura. Piegò le labbra in un sorriso amaro, chiedendosi che altro gli restava e si chiese se il suo amore l’avrebbe voluta ancora, così, patetica, debole: l’ombra di se stessa.


Incontro con la Civetta messaggera b

25 – Incontro con la Civetta messaggera.

Gli occhi si aprirono e il suo corpo rispose decisamente meglio, a fianco a lui c’era il solito cibo già morto, ma senza storie ingollò la preda intera ed una nuova energia emerse dal suo profondo e seppe per certo che voleva ancora vivere, per lei, voleva vivere e combattere per ritrovarla e si ripromise che da quel momento avrebbe mangiato anche controvoglia. Rinnovato da quella nuova promessa ingollò anche l’altro roditore e poi, dopo aver bevuto abbondantemente, rimase fermo immobile alcuni lunghi minuti, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri.
Un fruscìo dietro gli fece capire che la Matriarca era giunta e le sue ali fremettero di eccitazione e di aspettativa. La salutò educatamente e quando lei gli diede licenza di uscire, lui pensò che fosse uno scherzo, ma la Somma Rowela non scherzava, mai.
La seguì, nel crepuscolo del sottobosco e si sorprese di sentire le energie ribollire sotto pelle, stupendosi del fatto che non le aveva mai percepite così intense. Forse, il suo corpo lo stava ringraziando in qualche modo e quando giunsero nei pressi di un vecchio melo semi morto, incollò i suoi occhi su quelli della Civetta e li tenne appiccicati a lei sino a che si artigliò sui rami spogli; la Matriarca fece le presentazioni, fece un cenno a Storm e li lasciò lì, da soli.

La Civetta aveva un’espressione maliziosa e sebbene eseguì un perfetto inchino, essendo a conoscenza di trovarsi di fronte un reale, lui conosceva solo il suo nome, anzi, nemmeno più quello, visto che l’aveva dimenticato. Aveva rinunciato a studiare le casate delle Civette, in quanto sono instabili, essendo perlopiù immigrati e viaggiatori incalliti. Per studiarli approfonditamente era necessario fare continui aggiornamenti annuali e lui non era interessato.
Lui la salutò con un cenno e restarono alcuni lunghi secondi a squadrarsi attentamente. Storm era diviso in due, ma la parte più grossa voleva a tutti i costi credere che quell’immigrata sapesse esattamente dove fosse la sua Florya.
Il silenzio si protrasse un po’ troppo a lungo per lui e quando capì le intenzioni della femmina, si lasciò sfuggire un sorriso amaro.
«Fammi capire Selya o Sally, perdonami ma non ricordo…»
Fece una pausa per poi guardarla con sguardo assassino. La Civetta non fece una piega e lui seppe di aver davanti un’osso duro, che per una femmina era un pregio, in ogni caso.
«… Tu speri di ottenere ancora qualcosa vero? Pensi di trovarti di fronte a qualcosa di grosso e dimmi, bella Civetta…»
Le si avvicinò pericolosamente e si stupì lui stesso di dove si stava spingendo pur di ottenere quello che voleva e subito. La Civetta ebbe un battito di imbarazzo e scostandosi su un ramo vicino parlò:
«Mio nome è Salyn.»
Storm si accorse subito della sua difficoltà nella lingua comune. Una straniera pura. Pensò tra sè.

[prossimo appuntamento domenica con capitolo 26: ‘La Civetta d’Oriente’]

Autore:

Anno '74, secondo il "personology" è l'anno dell'avventura fantasmagorica. Sono una lettrice accanita, special modo da quando posseggo il Kindle, sono anche una frequentatrice assidua dell'immenso bar di Internet. Sono pigra a ciabattara ma fortunatamente longilinea (anzi, vorrei ingrassare), non ho figli ma ho un fidanzato bambino ed un coniglio puffoso per peluche (che ovviamente tratto nel massimo rispetto) Amo fare shopping, ma solo nelle librerie, adoro andare a mangiare fuori. Amo il caldo anche se da quando vivo qui in Sicilia sta diventando troppo.. caldo e che altro dire? Scopritemi attraverso le mie recensioni, no?

6 pensieri riguardo “Partita a scacchi con l’Eretto; Incontro con la Civetta messaggera (cap. 24 e 25 ‘La Leggenda delle Anime’)

  1. Commento che vale solo metà, perchè ieri sera mi sono fermata alla parte di FIORE e devo riprendere. Tu devi sapere che io ho letto 24 capitoli in una volta sola… XD Devi essere fiera di me.
    Domani ti becchi il commento serio!
    Però la cosa degli indirizzi è forte, BRAVA FIORE

    Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a galenacaehrdelirhon Cancella risposta