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4 – Il risveglio del ricordo.
ultime righe della puntata precedente: Non c’era scampo allora per lei, qualsiasi cosa faceva la portava al pianto? La sua risata continuò, incurante della ragione che le imponeva un po’ di compostezza; anche l’eco, rimbalzando tra una parete e l’altra, si scompisciava con lei, ridevano insieme, lei e l’eco, mentre infermiere e sedia si allontanavano verso gli ascensori.
I suoi sensi a poco a poco si destarono e riconobbe la linguetta umidiccia di Trudy. Si sollevò in piedi, stranita da quello svenimento. L’udito le comunicò che in cucina l’attendeva il bollitore e nell’avviarsi per spegnerlo lasciò un biscottino alla birichina.
La torta esalava un filo di fumo caldo, lì sul davanzale della finestra, dove l’aveva messa per raffreddarsi. Aveva un aspetto delizioso e mentre il bollitore si calmava, il suo sguardo andò oltre il dolce appena sfornato, perdendosi nel bagliore dorato dei campi di grano maturi di Carlos Guerrini, l’unico vicino davvero vicino che poteva andare a trovare di tanto in tanto, era un uomo di mezz’età, con una moglie che non era più nella dimensione fisica ed una figlia che lavorava con successo a Londra come assistente di… non ricordava più quale stilista.
I suoi campi di grano erano magici, pareva che da loro nascesse il sole stesso.
«Fin quando il sole esisterà esisterai anche tu per me».
«E fino a quando potrò cacciare nella luna piena tu sarai dentro ogni mio battito».
Le era venuto in mente all’improvviso ma dove lo aveva letto? Uno scambio di promesse? Due che si amavano? Ebbe una fitta al cuore molto dolorosa e non capiva né perché, né da dove avesse tratto quello scambio di battute.
L’oro dei campi ondeggianti in lontananza la riportò in quella stanza e abbassò lo sguardo sulla cagnolina che dormicchiava sul cuscino morbidoso accanto alla porta.
Quella cucina in stile country, ordinata, ricolma di accessori, con la torta a raffreddare sul davanzale, la sua cucina.. la sua? Cucina?
I pensieri si annebbiarono, in contrasto tra loro, c’era qualcosa che non le quadrava, nemmeno si ricordava di averla cucinata, quella torta, e d’improvviso la vista le si annebbiò, oppure era la stanza a farlo?
«Sapevi che il tuo compito era quello di proteggere e difendere, l’amore lascialo agli Eretto, tu sei diversa e come tale ti devi comportare. Sei nata nei cristalli dell’Arcobaleno, dopo la tempesta, nessuna delle tue sorelle ha mai disatteso il suo compito, perché tu sei diversa? Mi dispiace. Esilio!»
E questo da dove arrivava?
Fuori divenne grigio, i colori divennero smorti, anche dentro casa divenne grigio ed era come se tutto si sciogliesse, il vento sbatteva tutto con violenza e la finestra si apriva e chiudeva in continuazione, sbattendo forte, finché evidentemente il gancio si chiuse da solo, bloccando la finestra, che smise di fare quel rumore assordante.
Portandosi le mani alle tempie, in preda alla paura, udì scaturire dalle viscere di sè un grido di terrore e un istinto forte la indusse a gettarsi sulla sua cagnolina impaurita, per proteggerla. China su di lei, circondandola con le braccia sentì immediatamente la calma irradiarsi nella piccola, e con il volto scrutò ripetutamente la stanza che sembrava sciogliersi come melassa, le cui tonalità di grigio si scurivano sempre più.
Un forte scricchiolio proveniente dalla finestra chiusa attirò il suo sguardo e cercando di mettere a fuoco sentì una sensazione calda irradiarsi dal suo cuore.
Quando mise a fuoco osservò il grosso volatile dalla faccia a cuore sbattere ripetutamente sulla finestra, il becco spalancato come a volerla chiamare, gli artigli che scricchiolavano ferocemente sul vetro e seppe per certo che lui sarebbe riuscito a distruggere quella finestra pur di salvarla!
[prossimo appuntamento mercoledì con capitolo 5: ‘Legata nell’Anima’]
Bellissimo questo pezzo, un ritmo incalzante e coinvolgente…
Non vedo l’ora di saperne di più, è molto misterioso…
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Grazie ❤
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A te per questo bellissimo racconto… 😉
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Sono 70 uscite, aspetta a ringraziarmi LOL!
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Però! 70? forteee!! sai, adoro le storie lunghe… 🙂
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Mi sono mossa così: scrivendo per giorni in un attacco febbrile, e poi, durante la revisione e per renderlo coerente, ho anche effettuato le divisioni, i tagli insomma, e il tuo? ^^
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Ciao, spero ti faccia piacere, ti ho nominata per un Tag: https://iriseperiplo.wordpress.com/2015/08/03/tag-tu-e-il-tuo-make-up/ 🙂
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Sonia che dire… mi vuoi morta😓 non puoi trasmettere una tale valanga di emozioni e poi… Lasciarmi in attesa 😡 … 😍bellissimo, sono super curiosa di capirci qualcosa 😅😘😘😘
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Sara, che dire io? Sono commossa!
Grazie di cuore!
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Pura e sincera verità ☺️
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Presa dal racconto non avevo osservato l’immagine 😍😍😍 l’adoro, è bellissima, complimenti per averla scelta 😘
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“Sei nata nei cristalli dell’arcobaleno, dopo la tempesta…….” daaaaaai bellissimo…! Fammi un fischio se mi dai il permesso, un giorno vorrei citare questa frase per una buonanotte o buongiorno sulla pagina.. baci 🙂
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Permesso accordato 😉
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Ed ecco che finalmente compare il gufo! Devo dire che questa comparsa depista parecchio, sembra quasi come quando in Harry Potter arriva il suo gufo a portargli la lettera di Hogwart.
Beh che dire, i pezzi di Fiore migliorano di volta in volta, ti attraggono e catturano e prendono di peso per trarti nel loro interno. ( e ti prendono a calci nel sedere quando pensi di aver capito, e invece non hai capito un tubo!)
Avvincente! Mi piace sempre di più!
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I gufi del racconto, si discostano molto da quelli di Hogwarts, ma questo lo hanno capito un po’ tutti, te compresa 🙂
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Ma ovvio che sì! Era per dire che la scena mi ricordava quella del film, balenga! XD
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